Nhac Nguyen, Afp

Il mese di marzo 2024 è diventato il decimo consecutivo a battere un record globale di caldo, ha affermato il 9 aprile il Servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus (C3s).

Ha superato di 1,68 gradi la temperatura media di marzo del periodo 1850-1900.

Gli ultimi dodici mesi sono stati i più caldi mai registrati, con una temperatura media globale che ha superato di 1,58 gradi quella dell’era preindustriale, quando gli effetti dell’uso dei combustibili fossili, della deforestazione e dell’agricoltura intensiva non si erano ancora fatti sentire.

In questo periodo la temperatura media globale ha quindi superato la soglia di 1,5 gradi fissata dall’accordo di Parigi del 2015. Tuttavia, il dato dovrebbe essere rilevato stabilmente per molti anni per poter dichiarare ufficialmente che la soglia è stata superata.

“Siamo a un passo dalla soglia di 1,5 gradi, il nostro tempo è quasi scaduto”, ha dichiarato all’Afp Samantha Burgess, vicedirettrice del C3s.

Nell’ultimo anno il riscaldamento globale dovuto all’attività umana, sommato agli effetti del fenomeno climatico del Niño, ha moltiplicato le catastrofi naturali in tutto il mondo, mentre l’umanità non ha ancora cominciato a ridurre le emissioni di gas serra.

La temperatura media della superficie degli oceani, escluse le aree vicine ai poli, ha registrato a marzo un nuovo record assoluto di 21,07 gradi. Il record precedente era stato registrato a febbraio, con 21,06 gradi.

“Il riscaldamento degli oceani minaccia la vita marina e aumenta l’umidità nell’atmosfera, causando condizioni meteorologiche più instabili, tra cui venti violenti e piogge torrenziali”, ha dichiarato Burgess. “Inoltre riduce la capacità degli oceani di assorbire le nostre emissioni di gas serra”.

“Più l’atmosfera si riscalda, più aumentano l’intensità e la frequenza degli eventi estremi, tra cui ondate di caldo, episodi di siccità, alluvioni e incendi”, ha aggiunto.

Secondo gli scienziati il fenomeno ricorrente del Niño, che causa un forte riscaldamento delle acque dell’oceano Pacifico, dovrebbe esaurirsi intorno al mese di maggio.

Ma al di là del Niño, il timore di molti scienziati è che il riscaldamento globale stia accelerando, per cause che al momento non sono del tutto chiare.