27 ottobre 2017 13:08

Il 27 ottobre i promotori della campagna “Ero straniero, l’umanità che fa bene” hanno consegnato 85mila firme alla camera dei deputati per chiedere che la legge Bossi-Fini sull’immigrazione sia riformata. La raccolta delle firme è cominciata nell’aprile del 2017 con l’obiettivo di raggiungere 50mila firme, necessarie per presentare una proposta di legge di iniziativa popolare. Le città che hanno raccolto più firme sono state Roma e Milano, quelle dove la presenza degli immigrati è più importante, secondo il Dossier statistico immigrazione 2017.

La legge, presentata in parlamento, prevede: l’abolizione del reato di clandestinità, la reintroduzione del sistema della sponsorship per permettere ai cittadini stranieri di arrivare in Italia con un visto (la sponsorship era presente nella legge Turco-Napolitano), il permesso di soggiorno temporaneo di lavoro di dodici mesi per lavoratori stagionali, la regolarizzazione su base individuale di immigrati irregolari che hanno contratti di lavoro in Italia, la riforma del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

La norma è stata promossa da Radicali Italiani, Fondazione casa della carità Angelo Abriani, Acli, Arci, Asgi, Centro Astalli, Cnca, A buon diritto e Cild e ha avuto l’appoggio di decine di organizzazioni tra cui Fondazione Migrantes, Caritas italiana, Cgil, Altromercato, Federazione chiese evangeliche italiane, Emergency. I promotori hanno denunciato l’inefficacia della legge italiana sull’immigrazione che costringe i migranti a intraprendere viaggi pericolosi a causa dell’assenza di canali legali di ingresso nel paese e hanno inoltre accusato il sistema di accoglienza italiano di produrre irregolarità per l’assenza di norme che permettano agli immigrati che lavorano nel paese di farlo legalmente.

Gli immigrati in Italia
Secondo il Dossier statistico immigrazione 2017 dell’Idos, presentato il 26 ottobre, gli immigrati residenti in Italia sono 5.047.028 e sono aumentati di 20.865 unità nel 2016 rispetto all’anno precedente. “Siamo davanti a un dinamismo eccezionale, rispetto al quale le nostre politiche non reggono assolutamente il passo. I ponti levatoi sono inutili in una società come la nostra così internazionalizzata”, ha commentato il presidente del Centro studi Idos Franco Pittau.

“La nostra situazione pensionistica è una sedia sgangherata a cui bisogna riparare le gambe”, ha aggiunto Pittau. Presentando il bilancio dell’Inps 2016, il presidente Tito Boeri ha infatti sottolineato che senza gli immigrati l’Italia nei prossimi 22 anni rinuncerebbe a 73 miliardi di entrate contributive, con una perdita netta di 38 miliardi di euro.

Secondo l’Idos, nel 2015 gli immigrati hanno prodotto una ricchezza di 127 miliardi di euro, pari all’8,8 per cento del prodotto interno lordo e hanno dichiarato in media redditi di 11.752 euro all’anno pro capite, pari a un totale di 27,3 miliardi di euro. “Continua a essere notevole il beneficio finanziario assicurato dagli immigrati ai conti pubblici, compreso tra 2,1 e 2,8 miliardi di euro a seconda del metodo di calcolo”, è scritto nel Dossier statistico immigrazione.

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