05 maggio 2017 18:42

Lcd Soundsystem, Call the police
Siamo già arrivati al revival degli anni 2000. La giostra della nostalgia e delle reunion va sempre più veloce. Stavolta tocca agli Lcd Soundsystem di James Murphy tornare sulle scene dopo qualche anno di letargo. La band newyorchese, autrice di tre ottimi dischi nel decennio scorso (in particolare Sound of silver) è tornata con la sua musica a cavallo tra rock e dance. Su Call the police, canzone messa online poche ore fa insieme a un altro brano intitolato American dream, aleggia il fantasma di Brian Eno: il pezzo ricorda certe atmosfere dei Roxy Music, ma anche del Bowie della trilogia berlinese (anche lì c’era in parte lo zampino di Eno) e perfino degli U2 di Achtung baby (forse il disco migliore di Bono e soci, guarda caso prodotto da Eno). Quella del genio di Woodbridge non è certo un’influenza nuova per la band di Murphy, ma stavolta è più evidente che in passato. Call the police è un ottimo pezzo, mentre American dream al momento sembra un po’ più debole. Vediamo come sarà il disco, che per il momento non ha una data di pubblicazione.

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Grizzly Bear, Three rings
Cos’è successo ai Grizzly Bear? Dove sono finite le splendide chitarre che avvolgevano i loro album precedenti (impossibile non citare quel mezzo capolavoro di Veckatimest)? Il nuovo singolo della band di Brooklyn ricorda i Radiohead di Kid A e Amnesiac e, soprattutto nella prima parte, nasconde le sei corde facendole scatenare nel finale della canzone. Ancora una volta, la musica del gruppo si dimostra piena di sorprese, di esplosioni controllate nascoste tra le pieghe dei raffinati arrangiamenti costruiti da Ed Droste e compagni. Il nuovo disco, il successore di Shields, è atteso da cinque anni ma, anche in questo caso, non sappiamo ancora quando uscirà.

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Shabazz Palaces, Shine a light
Gli Shabazz Palaces sono stati il primo gruppo hip hop messo sotto contratto dalla Sub Pop, storica etichetta indipendente di Seattle (quella dei Nirvana, per capirci). Dietro al progetto si nasconde lo storico rapper statunitense Ishmael “Butterfly” Butler. Il rap degli Shabazz Palaces è sofisticato, ostico, sperimentale ma sempre affascinante. Il nuovo disco del duo statunitense si intitola Quazarz: born on a gangster star e uscirà il 14 luglio. L’album racconta la storia di “un essere senziente che viene da un altro mondo” chiamato Quazardz. Tra gli ospiti ci saranno Julian Casablancas degli Strokes, Thundercat e altri.

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At the Drive-In, No wolf like the present
Come ha scritto Consequence of sound in una recensione tradotta sull’ultimo numero di Internazionale, “Gli At the Drive-In si rifanno vivi tutte le volte che il rock sembra aver bisogno di loro”. La band di El Paso è convinta di poter salvare il rock anche stavolta, riportando le chitarre al centro dell’arena. Il problema è che gli anni passano e il suono di Relationship of command, per quanto incendiario, suona datato. Il nuovo disco, intitolato in•ter a•li•a, non è brutto, anzi. Diversi brani, come No wolf like the present, stupiscono per potenza e cura negli arrangiamenti. Il problema è che tutto sembra abbastanza già sentito. E questo è molto poco punk.

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Lord Echo ft. Mara Tk, Just do you
A proposito di nostalgia. Il produttore Mike Fabulous, in arte Lord Echo, è nato a Wellington, in Nuova Zelanda. Negli anni scorsi ha lavorato con i Black Seeds, la più popolare band reggae bianca dell’arcipelago. Il suo nuovo singolo Just do you è più che altro un omaggio patinato agli anni sessanta, alla dance africana e alla Motown. Il cantato di Mara Tk, il tipo strano coi baffetti, sembra quasi fare il verso a Curtis Mayfield. Il disco s’intitola Harmonies e uscirà a giugno.

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