20 giugno 2016 14:22

Venerdì 17 giugno il governo turco ha deciso di non autorizzare il gay pride, per motivi di sicurezza e “per salvaguardare l’ordine pubblico”. L’evento era previsto a Istanbul il 26 giugno.

La decisione è stata presa anche a causa di alcune dichiarazioni di gruppi islamisti e ultranazionalisti che nei giorni scorsi avevano minacciato di fare tutto il possibile per impedire che, proprio nel mese sacro del Ramadan, venisse organizzata la marcia dell’orgoglio lgbti.

Nella capitale turca, il gay pride si svolge a partire dal 2003; durante la prima edizione, in piazza Taksim sfilarono una trentina persone. Negli anni, però, la sua popolarità è aumentata sempre di più, ed è diventato il più grande e il più seguito di tutto il mondo musulmano.

Domenica 19 gli organizzatori dell’evento hanno deciso, nonostante i divieti, di manifestare per le vie della città per protestare contro la decisione del governo, che secondo loro è una “violazione della costituzione e della legge”. Il corteo è però stato interrotto dall’arrivo della polizia che ha lanciato sui manifestanti gas lacrimogeni e sparato proiettili di gomma. Anche l’anno scorso il gay pride era stato interrotto dall’arrivo della polizia, che aveva provocato decine di feriti.

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