NUOVE NOTIZIE
  • 14 Mag 2020 18.19

Il punto sul coronavirus in Italia

Il 14 maggio, alle ore 18, la protezione civile ha presentato il bollettino sulla diffusione del nuovo coronavirus (Sars-cov-2) in Italia.

  • Il 14 maggio ci sono stati 992 nuovi contagi. Ieri erano stati 888. Le persone contagiate dall’inizio dell’epidemia sono 223.096, compresi i morti e i guariti.
  • Attualmente risultano positive 76.440 persone, 2.017 in meno rispetto al 13 maggio.
  • Il 14 maggio ci sono stati 262 decessi, 67 in più rispetto a ieri. In totale sono morte 31.368 persone.
  • Il numero dei guariti sale a 115.288 persone, 2.747 in più rispetto al 13 maggio.
  • A oggi 64.132 persone sono in isolamento domiciliare e 855 sono ricoverate in terapia intensiva, 38 in meno di ieri.
  • La situazione peggiore resta in Lombardia, dove 297 persone sono ricoverate in terapia intensiva (10 in meno di ieri). I casi di contagio dall’inizio dell’epidemia sono 83.820.
  • Oggi la regione che ha registrato più nuovi contagi è la Lombardia (522), davanti al Piemonte (151). La Sardegna e la Basilicata non hanno registrato nuovi contagi.
  • Nelle ultime ventiquattr’ore in Italia sono stati effettuati 71.876 tamponi. Dall’inizio dell’epidemia ne sono stati effettuati 2.807.504.
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I dati diffusi dalla protezione civile, anche se utili, vanno letti con cautela. A volte mancano quelli di una o più regioni, e soprattutto non sono omogenei, cioè i criteri con cui sono raccolti non sono gli stessi in tutte le regioni.

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Il decreto rilancio, approvato ieri dal consiglio dei ministri, contiene un bonus vacanze da 2,4 miliardi di euro con un contributo fino a 500 euro per le spese sostenute per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici e bed & breakfast in Italia. Possono chiederlo le famiglie con un reddito Isee fino a 40mila euro.

Per evitare affollamenti sui mezzi pubblici e incentivare forme di mobilità sostenibile, il decreto prevede un buono per l’acquisto di biciclette e monopattini, valido dal 4 maggio al 31 dicembre 2020. Il buono prevede il rimborso del 60 per cento della spesa sostenuta fino a un massimo di 500 euro.

Il presidente della regione Sardegna Christian Solinas ha approvato nella notte un’ordinanza che permette la riapertura di parrucchieri, centri estetici e negozi d’abbigliamento a partire da oggi.

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha definito incoraggianti ma non definitivi i primi risultati di uno studio clinico presso l’Istituto nazionale dei tumori di Napoli con somministrazione del tocilizumab per curare i pazienti gravi di covid-19. Il farmaco, solitamente usato per l’artrite reumatoide, avrebbe ridotto la mortalità dal 30 al 22 per cento.

  • 14 Mag 2020 17.45

Elezioni a rischio in molti paesi africani

Dalla Guinea all’Etiopia, passando per la Costa d’Avorio e il Ghana, nel 2020 erano previste decine di elezioni presidenziali, legislative e amministrative in tutta l’Africa. Ma la pandemia, scrive Cyril Bensimon su Le Monde, “si è già inserita nel gioco politico, scompaginando i calendari prestabiliti e disturbando i piani dei candidati”. Il rischio è che s’inneschino nuove crisi politiche e istituzionali.

Il 31 marzo la commissione elettorale etiope ha annunciato il rinvio a tempo indeterminato delle elezioni generali che si dovevano tenere il 29 agosto. Dieci giorni dopo il parlamento ha votato uno stato di emergenza di cinque mesi, ma non è chiaro cosa succederà a ottobre, quando scadrà il mandato dei deputati.

In Ghana le elezioni restano fissate per il 7 dicembre, ma se dovessero essere rinviate bisognerà trovare una soluzione per evitare un vuoto di potere. Anche nella Repubblica Centrafricana le legislative sono ancora previste per il 27 dicembre. Ma, scrive Le Monde, “l’assemblea nazionale, su iniziativa dei deputati vicini al potere, si è pronunciata a favore di un emendamento alla costituzione che permette in caso di ‘forza maggiore’ al presidente Faustin-Archange Touadéra di conservare l’incarico fino all’insediamento di un nuovo eletto”. Il testo deve ancora essere approvato, ma è stato criticato dall’opposizione.

In Costa d’Avorio il virus rischia di ritardare le operazioni d’iscrizione alle liste elettorali in vista del voto del 31 ottobre e quindi di mandare all’aria il piano del presidente Alassane Ouattara di far eleggere al suo posto il primo ministro Amadou Gon Coulibaly, che recentemente ha avuto problemi di salute. Il presidente della Guinea, Alpha Condé, ha lasciato intendere di volersi candidare per un terzo mandato alle elezioni di ottobre e lo stato di emergenza sanitaria decretato nel paese, che vieta i raduni di più di venti persone, potrebbe aiutarlo a reprimere ogni voce critica.

In Niger l’attuale ministro dell’interno Mohamed Bazoum è lanciato nella corsa verso la presidenza alle elezioni del 27 dicembre, ma “oltre alla difficile gestione della pandemia, deve far fronte anche agli incessanti attacchi jihadisti alle frontiere occidentali e orientali del paese”.

La minaccia jihadista incombe anche sulle elezioni del 22 novembre in Burkina Faso e, insieme alle misure imposte per contenere l’epidemia, rischia di rendere impossibile la campagna elettorale e le operazioni di registrazione per il voto. Le precauzioni sanitarie non sembrano interessare invece il presidente del Burundi Pierre Nkurunziza, convinto che l’epidemia è “sotto controllo” e che le elezioni si dovranno tenere comunque il 20 maggio. Il candidato del partito al potere, il generale Evariste Ndayishimiye, dovrebbe assicurarsi facilmente l’incarico. Con una lettera inviata all’Organizzazione mondiale della sanità il 12 maggio il Burundi ha espulso dal paese i rappresentanti dell’agenzia delle Nazioni Unite senza dare spiegazioni.

  • 14 Mag 2020 17.15

I tedeschi cominciano a stufarsi delle misure d’isolamento

La Germania è stata universalmente lodata per la sua risposta alla pandemia, ma le manifestazioni contro il lockdown della settimana scorsa e la diffusione di teorie del complotto sull’origine del virus hanno sollevato qualche dubbio sull’atteggiamento dei tedeschi.

La Süddeutsche Zeitung ha analizzato i risultati di due ricerche demoscopiche, una realizzata dall’università di Mannheim e l’altra da un consorzio di cui fa parte anche il Robert Koch Institut, e ha concluso che lo zelo sta cominciando a cedere il passo alla stanchezza.

Se la proporzione di quelli che indossano la mascherina in pubblico è passata da meno del 10 per cento dell’inizio di marzo al 77 per cento, l’osservanza di tutte le altre misure di sicurezza è in leggera flessione.

Secondo la ricerca dell’università di Mannheim la tolleranza per le restrizioni alla libertà di movimento e alle attività è in caduta libera. Solo il divieto dei grandi eventi continua a essere condiviso da più del 90 per cento degli intervistati, mentre la chiusura dei confini è accettata da meno del 60 per cento. Se a marzo il 60 per cento del campione considerava giustificabile l’imposizione del coprifuoco, ora meno del 10 per cento la pensa così.

Il numero di quelli che vorrebbero abolire qualunque restrizione è cresciuto, ma è ancora ben al di sotto del 10 per cento, segno che le posizioni dei manifestanti sono ancora largamente minoritarie.

Stando a entrambe le ricerche, il cambiamento d’opinione è dovuto soprattutto al calo dei contagi e alla mutata percezione del rischio. A fine marzo la percentuale di quelli che ammettevano di essere spaventati dal virus era al di sopra del 60 per cento, mentre oggi è calata sotto al 50, quasi ai livelli riscontrati prima che l’epidemia arrivasse in Germania.

In rosso, la percentuale di intervistati che si dice spaventata dal coronavirus (Covid-19 Snapshot)
  • 14 Mag 2020 16.45

L’Onu avverte che la salute mentale è a rischio in tutto il mondo

In questo momento in tutto il mondo milioni di persone sono circondate da morte e malattia. L’isolamento, la crisi economica e la paura della pandemia potrebbero provocare gravi ripercussioni psicologiche.

Le Nazioni Unite hanno presentato un rapporto con delle linee guida sulla salute mentale e il covid-19. Gli esperti sottolineano l’importanza di sostenere psicologicamente i più vulnerabili sia durante sia dopo la pandemia.

“La salute mentale e il benessere della società sono state gravemente colpite dalla crisi sanitaria del nuovo coronavirus. Affrontare questo problema deve diventare una priorità”, ha dichiarato Devora Kestel, direttrice del dipartimento di salute mentale dell’Organizzazione mondiale della sanità.

“Diversi studi stanno già dimostrando l’impatto della pandemia sulla salute mentale a livello globale”, commenta la Reuters. “Gli psicologi affermano che i bambini sono ansiosi e in diversi paesi c’è un incremento dei casi di depressione e di ansia. La violenza domestica è in aumento e gli operatori sanitari segnalano un crescente bisogno di supporto psicologico. Milioni di persone stanno affrontando problemi economici. La disinformazione e le diverse voci sulla pandemia aumentano l’incertezza”.

  • 14 Mag 2020 15.50

In Afghanistan aumentano i contagi

Il 14 maggio il ministero della sanità afgano ha confermato 413 nuovi casi di covid-19, il maggior incremento giornaliero da quando il virus ha raggiunto il paese a febbraio. Il numero totale dei contagi è arrivato così a 5.638. Nelle ultime ventiquattr’ore sono morte quattro persone, portando il bilancio delle vittime a 136. Molti osservatori temono però che il numero reale dei morti sia molto superiore. Con 1.368 casi la capitale Kabul è diventata l’epicentro della pandemia nel paese.

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Il ministro della salute, Waheed Majroh, ha dichiarato all’Afp che la sfida principale è convincere la popolazione del pericolo del virus: “Molte persone non rispettano le misure di sicurezza”, si è rammaricato. Alla fine di marzo il governo ha cercato di limitare la diffusione del virus imponendo alcune misure di contenimento, che però sono state in gran parte ignorate.

All’inizio di maggio l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) aveva avvertito che rispettare le distanze di sicurezza era “impossibile” in un paese dove in ogni famiglia in media sette persone vivono in piccoli spazi poco areati. Inoltre, in un paese estremamente povero e devastato da quarant’anni di guerra, in molti preferiscono continuare a lavorare in nero. Secondo l’Oim l’Afghanistan rischia di avere uno più alti tassi di contagio al mondo.

Il governo ha prorogato le misure di contenimento fino al 30 marzo, ma l’aumento della violenza nel paese sta sottraendo risorse alla lotta contro il virus. Il 14 maggio i ribelli taliban hanno attaccato una base dell’esercito a Gardez, nella provincia orientale di Paktia, uccidendo almeno cinque civili. Due giorni prima ventiquattro persone erano morte in un attacco al reparto maternità di un ospedale gestito da Medici senza frontiere a Kabul, e altre 32 persone in un attentato suicida durante un funerale nella provincia di Nangarhar.

  • 14 Mag 2020 14.20
Un ristorante a Bangkok, Thailandia, 13 maggio 2020. (Athit Perawongmetha, Reuters/Contrasto)

Panda di peluche contro la solitudine dei commensali tailandesi

“All’inizio del mese la Thailandia ha allentato alcune restrizioni contro il nuovo coronavirus, consentendo la riapertura dei ristoranti nel rispetto di regole rigide”, spiega la Reuters.

Tra i ristoratori c’è chi ha avuto l’idea di dare un po’ di compagnia ai commensali solitari, facendo sedere dei panda di peluche sulle sedie vuote.

“Prima avevamo una sola sedia per tavolo in cui il cliente si sedeva da solo. Era strano, quindi ho pensato di dare alle persone un po’ di compagnia “, racconta Natthwut Rodchanapanthkul, proprietario di un ristorante vietnamita a Bangkok.

“Il peluche mi fa sentire meno solo mentre mangio”, afferma un cliente, mentre un altro sostiene che l’idea sia utile anche per sapere dove accomodarsi. “Così è molto più facile capire dove sedersi. In altri ristoranti le persone si confondono e finiscono per stare troppo vicine le une alle altre”.

Dall’inizio della pandemia la Thailandia ha riportato 3.018 casi di covid-19 e 56 decessi.

  • 14 Mag 2020 13.30

Il Sudafrica allenta le restrizioni entro la fine di maggio

In un discorso alla nazione la sera del 13 maggio, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha annunciato che il lockdown sarà allentato in gran parte del paese entro la fine del mese. Il 1 maggio il livello di allerta nel paese è passato da 5 a 4, consentendo la riapertura di alcuni settori economici. Nelle prossime settimane si passerà al livello 3, a eccezione delle zone con i tassi d’infezione più alti.

Con 12.074 casi e 219 morti, il Sudafrica è il paese del continente più colpito dal virus. Ma secondo l’opposizione le quasi sette settimane di lockdown imposte dal governo hanno violato le libertà personali e hanno portato il paese al collasso. Nonostante un piano di sostegno all’economia da più di 24 miliardi di dollari, secondo le previsioni il pil del Sudafrica calerà del 6 per cento nel 2020.

Ramaphosa ha sottolineato che nelle ultime settimane il governo ha rafforzato il sistema sanitario e ha lanciato dei programmi per gestire meglio i contagi. Tra le misure adottate ci sono la distribuzione di dispositivi sanitari ai lavoratori del settore, l’aumento dei test e la creazione di 25mila posti letto per la quarantena. “In questa nuova fase ciascuno di noi dovrà cambiare profondamente il proprio comportamento”, ha detto il presidente nel suo discorso. “Il lockdown ha rallentato il tasso di trasmissione, ma il virus è molto presente e lo resterà ancora a lungo”.

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Cyril Ramaphosa è anche uno dei primi firmatari di una lettera aperta pubblicata il 14 maggio e rivolta a tutti i governi, in cui si chiede che il vaccino contro il covid-19 sia libero da brevetti, prodotto su ampia scala e reso disponibile gratuitamente alle persone di tutto il mondo. “Non possiamo lasciare che i monopoli, la concorrenza spietata e il nazionalismo miope diventino degli ostacoli” a un’equa somministrazione delle cure, si legge nel testo dell’appello, che è stato sottoscritto anche dai presidenti di paesi come Pakistan, Senegal, Ghana ed Ecuador, e da esperti di tutto il mondo. Il timore di molti è che i paesi ricchi abbiano un accesso privilegiato ai vaccini che, almeno all’inizio, saranno disponibili in quantità limitate.

  • 14 Mag 2020 11.49

A Barcellona migliaia di persone in fila per gli aiuti alimentari

El Periódico de Catalunya dedica la prima pagina all’aumento della povertà provocato dalle conseguenze dell’epidemia in Catalogna. Nella regione più ricca della Spagna, migliaia di famiglie che hanno perso le loro fonti di reddito a causa della chiusura delle attività e della crisi economica sono state costrette a rivolgersi per la prima volta alle mense dei poveri.

Il Banc dels Aliments ha registrato un aumento del 40 per cento delle richieste, e rispetto a marzo dell’anno scorso la distribuzione di aiuti alimentari è passata da duemila a tremila tonnellate. Alla Croce Rossa catalana ogni settimana arrivano diecimila richieste di aiuto in più. Le organizzazioni avvertono che stanno per raggiungere il limite delle loro capacità logistiche e che non potranno sostenere a lungo la pressione.

“Era successo anche durante l’ultima crisi economica, ma c’era stato un po’ di tempo per prepararsi”, scrive El Periódico. A Barcellona la crisi è particolarmente grave nel quartiere multietnico del Raval, dove moltissime famiglie dipendevano da lavori in nero, ma le code per gli aiuti alimentari sono visibili in tutta la città e a fare la fila ci sono anche commercianti, professionisti e altre persone di classe media. “È la fine di un mito, quello della Barcellona economicamente onnipotente, che in realtà era appeso a un filo”.

Secondo le previsioni della Commissione europea la Spagna sarà uno dei paesi più colpiti dalla crisi del coronavirus a livello economico, con una contrazione del pil del 9,4 per cento nel 2020.

  • 14 Mag 2020 11.13

Cosa dicono le ultime ricerche sul covid-19 in gravidanza

Le donne incinte non sembrano essere più a rischio della media di essere infettate dal Sars-cov-2, scrive il New Scientist, e se si ammalano in genere hanno sintomi lievi o moderati, come le altre donne. “Se ci fossero stati grandi rischi, li avremmo già visti”, ha dichiarato alla Bbc Christoph Lees, professore di ostetricia all’Imperial College di Londra.

Sulle 251 donne che tra il 22 marzo e il 4 aprile 2020 hanno partorito a New York al Presbyterian Allen hospital e al Columbia university Irving medical center, 33 sono risultate positive al nuovo coronavirus, ma solo quattro avevano la febbre o altri sintomi. Le altre erano asintomatiche al momento del test.

Alcuni casi di donne incinte che si sono ammalate gravemente sono emersi in uno studio preliminare dell’università di Oxford: su 427 donne in gravidanza ricoverate con il covid-19 negli ospedali del Regno Unito tra il 1 marzo e il 14 aprile, nove erano in terapia intensiva al momento dello studio e tre sono morte. La maggior parte delle donne ricoverate aveva superato il sesto mese di gravidanza, ha puntualizzato all’agenzia Reuters Marian Knight, che ha guidato la ricerca, sottolineando l’importanza delle misure di distanziamento sociale anche nelle ultime fasi della gravidanza.

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Un’indagine più piccola, condotta in Svezia su 53 donne, ha invece rilevato una probabilità più elevata di dover ricorrere alla terapia intensiva per le donne incinte rispetto ad altre donne della stessa età.

Cominciano inoltre a emergere alcuni casi che suggeriscono una possibile trasmissione del virus dalla donna al feto attraverso la placenta. Un piccolo numero di bambini nati da donne con il covid-19 è risultato positivo al Sars-cov-2 poco dopo la nascita, e nella placenta di una donna che aveva avuto un aborto spontaneo alla 22esima settimana è stata rilevata la presenza del virus. Tuttavia, la maggior parte degli studi non ha trovato prove di questa trasmissione, quindi se il virus attraversa la placenta è probabile che succeda solo raramente.

  • 14 Mag 2020 07.42

Le notizie di stamattina sul coronavirus

Scelte dalla redazione di Good Morning Italia

Manovra doppia

Il Consiglio dei ministri ha varato l’atteso decreto Rilancio, un pacchetto di misure da 55 miliardi per contrastare la recessione sostenendo famiglie e imprese. “Un importo pari a due manovre”, ha sottolineato in conferenza stampa il premier Giuseppe Conte (Corriere).

Fronte lavoro 25,6 miliardi saranno mobilitati per il sostegno ai lavoratori, tramite il bonus per gli autonomi e il rifinanziamento della Cig (Il Sole 24 Ore). Confermata, dopo le battaglie in maggioranza, anche la sanatoria per la regolarizzazione dei lavoratori stranieri impiegati nel settore agroalimentare, oltre che come colf e badanti (Avvenire).

  • “Non è un condono, ma una procedura di emersione contro il caporalato”, dichiara la ministra dell’interno Luciana Lamorgese in un’intervista al Corriere.

Fronte imprese Altri 16 miliardi circa saranno investiti per sostenere in varie forme le imprese. Per tutte quelle al di sotto dei 250 milioni di fatturato sarà sospesa la rata Irap di giugno. Per le più piccole, sono previsti sei miliardi di fondi per il ristoro, oltre a sconti sulle bollette e credito d’imposta sugli affitti. Per sostenere il settore turistico, hotel e stabilimenti non dovranno versare la prima rata Imu, mentre alle famiglie con Isee inferiore a 40mila euro sarà offerto un tax credit per le vacanze fino a 500 euro (La Stampa).

Fronte famiglie In vista della riapertura delle scuole, 1,5 miliardi sono destinati a lavori di edilizia scolastica e alla stabilizzazione di 16mila insegnati. Nell’attesa, aumentano da 15 a 30 i giorni di congedo speciale al 50 per cento per i genitori, e raddoppia l’importo del bonus babysitter. Confermati inoltre gli incentivi alla mobilità verde, i rimborsi degli abbonamenti ai mezzi pubblici e il rafforzamento di ecobonus e sisma-bonus (Repubblica).

Punti di vista

  • C’è il decreto, manca un’idea complessiva di rilancio del paese (HuffPost).
  • Le ombre su tempi e modi del decreto Rilancio (Corriere).
  • L’esecutivo fa promesse a tutti, ma è difficile mantenerle (Repubblica).

Verso la fase due

Da oggi il governo lavorerà al nuovo decreto per regolare le riaperture a partire dal 18 maggio (Fanpage). Si va verso il via libera a tutti gli spostamenti interni alle regioni da lunedì, scrive Repubblica, mentre quelli tra regioni potrebbero essere autorizzati dal 1 giugno.

  • Pd e Iv chiedono una fase 2 per il governo (Repubblica).

Eureka Dopo giorni di polemiche il commissario straordinario Domenico Arcuri e l’associazione dei distributori di farmaci hanno annunciato l’accordo per assicurare la distribuzione capillare di mascherine al prezzo calmierato di 50 centesimi (La Stampa).

  • “Sulle mascherine è scoppiata una guerra commerciale”, afferma Arcuri, intervistato dal Corriere.

Riscaldamento? Il ministro per lo sport Vincenzo Spadafora ha indicato l’obiettivo di riapire palestre e centri sportivi a partire dal 25 maggio, una volta ottenuto l’ok del Comitato tecnico scientifico. Sulla ripartenza del campionato di calcio resta la linea del no a “fughe in avanti” (Corriere), mentre l’assemblea dei club di Serie A chiede il via libera dal 13 giugno (Repubblica).

Il bollettino Si estende a tutto il paese, a eccezione del Molise, il decremento del numero di positivi al coronavirus. Ieri i nuovi casi registrati sono stati 888, le vittime 195 (Il Sole 24 Ore).

Manovre europee

Follow the money La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha illustrato al Parlamento europeo i primi dettagli del Recovery fund che finanzierà investimenti pubblici e riforme in linea col Green deal e il piano europeo per il digitale (Linkiesta). Secondo Reuters, Bruxelles starebbe valutando anche l’ipotesi di investimenti nel capitale privato.

  • Sul Recovery fund il centrodestra potrebbe spaccarsi (Repubblica).

Vicini e vicini Il governo tedesco ha annunciato la riapertura completa dei confini con il Lussemburgo e progressiva di quelli con Francia, Austria e Svizzera a partire da sabato, con l’obiettivo di ritornare a una piena riapertura dal 15 giugno (Dw).

Le preoccupazioni della Fed

Il governatore della Fed Jerome Powell ha avvertito che gli Stati Uniti sono di fronte a una crisi “senza precedenti” che potrebbe danneggiare permanentemente l’economia del paese. Per questo, ha esortato il Congresso a considerare nuovi interventi di sostegno in grado di prevenire un’ondata di fallimenti e disoccupazione prolungata (Ft).

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