Ho scoperto gli Sleaford Mods grazie al programma televisivo di Jools Holland sei anni fa. Vidi un tipo che faceva partire una base rozza dal suo portatile con una birra in mano, mentre l’altro cantava del suo essere disoccupato. Nel frattempo il duo britannico è cresciuto molto, cambiando poco. Il tono di Spare ribs è familiare: semplice, tagliente, spiritoso. Jason Williamson e Andrew Fearn sono sempre più frustrati dal governo conservatore britannico (“We’re all so Tory-tired”, canta Williamson in The new brick). In Elocution ci sono anche melodie orecchiabili, ma qua e là è tutta un’invettiva contro i politici, accusati di vivere nel lusso mentre il popolo scivola verso la povertà. È l’essenza di quello che fanno gli Sleaford Mods. Questo è il loro disco più musicale fino ad ora, con un uso più avventuroso degli strumenti. Le voci di Amy Taylor degli Amyl and the Sniffers e dell’emergente Billy Nomates aggiungono entusiasmo a quello che è già un album brillante.
Jo Higgs, Loud and Quiet

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Questo articolo è uscito sul numero 1392 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati