Il panda gigante è un animale simbolo, scelto per rappresentare la natura in pericolo. Il suo habitat è infatti ristretto e la sua alimentazione a base di bambù lo rende vulnerabile. Ma l’Ailuropoda melanoleuca (o panda gigante) è importante anche per lo studio dell’evoluzione. Infatti, pur appartenendo al gruppo dei carnivori, è quasi vegetariano e riesce a digerire il bambù grazie alla sua particolare flora batterica. Inoltre ha sviluppato una struttura unica negli arti anteriori, che usa come se fosse un sesto dito per manipolare meglio il bambù. Il falso pollice deriva in realtà dall’osso sesamoide del polso. Un nuovo studio rivela che anche l’Ailurarctos, una specie estinta simile al panda, ce lo aveva. I fossili di questo animale, risalenti a sei o sette milioni di anni fa, sono stati trovati nello Yunnan, in Cina. Il falso pollice del panda ancestrale era però più lungo e dritto. Il suo accorciamento sarebbe un ulteriore adattamento evolutivo: il panda moderno, infatti, cammina poggiando sulle palme, come fanno gli orsi, coinvolgendo anche il sesto dito. Il falso pollice più corto e ricurvo è quindi un compromesso tra la necessità di muoversi e quella di nutrirsi. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1468 di Internazionale, a pagina 97. Compra questo numero | Abbonati