All’università di Dresda è stato costruito il prototipo di un chip molecolare a basso consumo di energia. è grande quanto un normale chip elettronico in silicio, ma per processare l’informazione sfrutta delle molecole specifiche (chinesine) che si muovono lungo una rete di filamenti proteici (microtubuli). Il biochip è di vetro ed è inciso in modo da codificare il calcolo che il computer deve risolvere. Potenzialmente è in grado di eseguire operazioni logiche complesse che richiedono tempo ed energia, come calcolare il percorso ottimale per un aereo che deve fare scalo in più città. Si stima che consumi diecimila volte meno energia del chip tradizionale, scrive Acs Nanoscience Au. Ma resta molta strada da fare per una sua applicazione pratica: “Se fossero computer elettronici, è come se fossimo ancora allo stadio dei primi transistor”.
Biocomputer ecologico
Il pollice del panda
Il panda gigante è un animale simbolo, scelto per rappresentare la natura in pericolo. Il suo habitat è infatti ristretto e la sua alimentazione a base di bambù lo rende vulnerabile. Ma l’Ailuropoda melanoleuca (o panda gigante) è importante anche per lo studio dell’evoluzione. Infatti, pur appartenendo al gruppo dei carnivori, è quasi vegetariano e riesce a digerire il bambù grazie alla sua particolare flora batterica. Inoltre ha sviluppato una struttura unica negli arti anteriori, che usa come se fosse un sesto dito per manipolare meglio il bambù. Il falso pollice deriva in realtà dall’osso sesamoide del polso. Un nuovo studio rivela che anche l’Ailurarctos, una specie estinta simile al panda, ce lo aveva. I fossili di questo animale, risalenti a sei o sette milioni di anni fa, sono stati trovati nello Yunnan, in Cina. Il falso pollice del panda ancestrale era però più lungo e dritto. Il suo accorciamento sarebbe un ulteriore adattamento evolutivo: il panda moderno, infatti, cammina poggiando sulle palme, come fanno gli orsi, coinvolgendo anche il sesto dito. Il falso pollice più corto e ricurvo è quindi un compromesso tra la necessità di muoversi e quella di nutrirsi. ◆
Due lupi nel cane
Il genoma di una settantina di lupi vissuti fino a centomila anni fa in Europa, Siberia e Nordamerica mostra una doppia discendenza del cane (Canis familiaris) dagli antenati del lupo grigio. Nel genoma dei primi cani e di quelli moderni si trovano tracce sia del Canis lupus dell’Eurasia orientale sia di quello dell’Eurasia occidentale. Come spiega Nature, nel complesso i cani sono più imparentati con gli antichi lupi siberiani. Ma non è ancora chiaro se ci siano stati due addomesticamenti distinti seguiti dalla fusione delle due popolazioni o, viceversa, un singolo addomesticamento in Asia seguito da incroci con lupi selvatici.
Una ninfea da proteggere
È stata scoperta una nuova specie di Victoria, una pianta acquatica amazzonica di dimensioni gigantesche. La Victoria boliviana (nella foto) si distingue dalle ninfee già note per alcune piccole caratteristiche ed è quindi una specie a sé. Lo studio si è basato sull’analisi di materiali conservati negli erbari e nei giardini botanici. In natura la specie vive nella regione dei Llanos de Moxos, in Bolivia. Secondo Frontiers in Plant Biology, a causa della distruzione dell’habitat la specie dovrebbe essere considerata vulnerabile.
L’odore cambia con un virus
Alcuni flavivirus, come quelli che provocano la febbre dengue, rendono gli individui infettati più attraenti per le zanzare, che trasmettono i virus attraverso la loro puntura. Uno studio, pubblicato sulla rivista Cell, mostra che i virus alterano la flora batterica presente sulla pelle dei topi, inducendola a produrre un composto chimico che attira gli insetti. L’infezione è quindi facilitata. Il meccanismo potrebbe essere usato come bersaglio di prodotti per fermare il contagio.
Salute è allo studio un dispositivo miniaturizzato, flessibile, che agisce contro il dolore a livello locale raffreddando le fibre nervose e bloccando temporaneamente la trasmissione dei segnali, scrive Science. Dotato di un sistema di controllo della temperatura, dopo aver svolto la sua azione si dissolve. In futuro potrebbe essere un’alternativa ai farmaci antidolorifici.
Geologia I minerali terrestri potrebbero essere catalogati secondo nuovi criteri che tengano conto non solo della loro composizione, ma anche del modo in cui si sono formati (alcuni minerali si possono formare in più di dieci modi diversi). Secondo due studi pubblicati su American Mineralogist, la nuova classificazione potrebbe aiutare a capire il passato del pianeta, compresa l’origine della vita. Farebbe anche aumentare la quantità di minerali noti.
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