Alcuni farmaci contro la depressione potrebbero contribuire alla resistenza dei batteri agli antibiotici, rendendo più difficile curare le infezioni. Questa resistenza è un problema sanitario globale, attribuito principalmente all’uso scorretto degli antibiotici. Ora un nuovo studio ha trovato un legame tra lo sviluppo della resistenza e un altro tipo di farmaci di largo uso, quelli contro la depressione. I ricercatori hanno scoperto che gli antidepressivi di classe ssri e snri stimolano in breve tempo (circa un giorno) l’attivazione di meccanismi di protezione cellulare nei batteri, che resterebbero in funzione per più generazioni, fino a 33. Questi meccanismi rimarrebbero anche quando il farmaco contro la depressione non è più presente nell’organismo. Secondo i ricercatori, i meccanismi protettivi sviluppati dai batteri, che producono anche mutazioni genetiche, funzionano contro vari antibiotici. Ma gli studiosi hanno preso in considerazione gli effetti di concentrazioni alte di antidepressivi su un unico tipo di batterio, l’Escherichia coli. Saranno quindi necessari approfondimenti con altri tipi di batteri e in condizioni diverse. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1497 di Internazionale, a pagina 97. Compra questo numero | Abbonati