Quasi due mesi dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, crescono gli interrogativi sul passaggio alla seconda fase, che dovrebbe prevedere il ritiro completo delle truppe israeliane dal territorio palestinese, il disarmo di Hamas e la creazione di un’autorità di transizione e di una forza di sicurezza internazionale. Secondo Al Monitor, in un prossimo incontro negli Stati Uniti il presidente Donald Trump aumenterà le pressioni sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu affinché proceda alla seconda fase, vincendo le resistenze dei suoi alleati di estrema destra. L’obiettivo di Washington sarebbe anche spingere Tel Aviv a “sospendere i suoi piani per un attacco su larga scala contro Hezbollah in Libano e a trovare un compromesso per raggiungere un accordo sulla sicurezza con la Siria”. Nella notte tra l’8 e il 9 dicembre l’esercito israeliano ha condotto diversi raid nel sud del Libano, affermando di aver colpito postazioni di Hezbollah. Intanto il 4 dicembre Yasser Abu Shabab, leader di una milizia che si oppone a Hamas ed è sostenuta da Israele, è stato ucciso in uno scontro con famiglie rivali nella Striscia di Gaza.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1644 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati