Afp/Getty

Il 10 dicembre gli agricoltori e gli allevatori di bestiame greci hanno temporaneamente impedito l’ingresso al porto di Volos, sostenuti dai pescatori che hanno bloccato l’accesso dal mare. Dall’inizio di dicembre le proteste hanno interessato strade, autostrade e infrastrutture in tutto il paese, compresa Creta ( nella foto ) e fino al confine con la Bulgaria e la Macedonia del Nord. Le proteste riguardano il mancato versamento di almeno 600 milioni di euro di sussidi dell’Unione europea e altri fondi , congelati a causa dello scandalo Opekepe, un’indagine su presunti episodi di frode e corruzione nella distribuzione degli aiuti agricoli: una situazione che sta danneggiando gravemente il settore. “Il paese non produce niente da molti anni. Nemmeno l’aglio! Importiamo addirittura cetrioli”, scrive il quotidiano greco Liberal. “Il governo è il principale responsabile: si è accontentato di amministrare milioni di euro di fondi europei senza riuscire a sviluppare politiche per le aree rurali e il settore agricolo. I blocchi dovuti alla rabbia dimostrano che Opekepe non è un sintomo: è una malattia grave e incurabile”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1644 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati