Jaime Puerta, un ex marine, ricorda l’ultima notte in cui la sua vita gli è sembrata normale. Aveva cenato con il figlio Daniel, di sedici anni, e avevano scherzato mentre guardavano vecchie foto di famiglia. La mattina dopo Puerta ha trovato Daniel privo di sensi nel suo letto, il volto pallido e le labbra bluastre. Sul comodino c’era quella che sembrava una mezza compressa di ossicodone, un antidolorifico che si può comprare in farmacia con una ricetta medica. Ma la pillola era stata tagliata con il fentanyl, un oppioide sintetico cinquanta volte più potente dell’eroina.

“Quando i medici hanno spento le macchine che tenevano Daniel in vita, la madre si è messa sul letto accanto a lui e gli ha tenuto la mano mentre smetteva di respirare”, racconta Puerta. “Non è stata un’overdose perché mio figlio non sapeva cosa stava prendendo. È stato ingannato. Lo hanno avvelenato”.

La famiglia Puerta non è l’unica ad aver vissuto un dolore simile. Decine di migliaia di genitori negli Stati Uniti sono in lutto per la morte dei figli a causa di una crisi senza precedenti. Nel 2021 più di 107mila persone sono morte per overdose da oppioidi. Circa due terzi di questi decessi sono stati causati dal fentanyl, un farmaco che teoricamente dovrebbe essere prescritto ai malati oncologici, ma che oggi è mischiato a molte droghe vendute per strada, ed è al centro di un traffico in mano alle organizzazioni criminali cinesi e messicane.

Un problema per Biden

Le conseguenze sono preoccupanti. Negli Stati Uniti il fentanyl ottenuto in modo illegale ha superato gli antidolorifici in prescrizione come causa principale di overdose. Il tasso di mortalità è aumentato in modo preoccupante – l’equivalente di un decesso ogni cinque minuti – e al paese la crisi costa 1.500 miliardi di dollari all’anno. Di conseguenza si è aperto un dibattito nazionale su come risolvere un’emergenza sanitaria che, insieme al covid-19, ha fatto scendere l’aspettativa di vita negli Stati Uniti a 76,4 anni, la più bassa degli ultimi venticinque anni. I ragazzi che sperimentano le droghe per la prima volta, e che tollerano poco gli oppioidi sintetici, sono particolarmente vulnerabili. Pensano di comprare eroina, cocaina o compresse di antidolorifici, ma non sanno che queste sostanze sono mescolate al fentanyl, che può essere letale.

Tra il 2018 e il 2021 le persone tra i quindici e i diciannove anni che sono morte perché non sapevano cosa stavano prendendo sono aumentate del 150 per cento. Secondo i dati dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie degli Stati Uniti, questi decessi hanno superato i suicidi come causa principale di morte per gli statunitensi sotto i 45 anni.

Le statistiche preoccupano l’amministrazione di Joe Biden, che durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2020 aveva promesso di arginare il fenomeno. Dopo essere entrato in carica ha effettivamente preso dei provvedimenti che sono stati accolti bene dagli esperti del settore sanitario. In particolare la decisione di smettere di criminalizzare i tossicodipendenti e concentrarsi invece sulle terapie per chi soffre di disturbi associati all’uso di oppioidi e sulle campagne d’informazione. Ma anche se negli ultimi mesi il tasso di overdose è leggermente diminuito, gli oppositori del presidente e gli attivisti per la lotta alle dipendenze sostengono che i progressi sono troppo lenti. Chiedono politiche più severe, maggiori controlli alla frontiera con il Messico e restrizioni da applicare ai social network, sempre più spesso usati per facilitare il traffico di queste sostanze.

Secondo gli attivisti, il fentanyl è così pericoloso che il governo dovrebbe definirlo un’arma di distruzione di massa, una categoria in cui di solito rientrano le armi nucleari, chimiche e biologiche. Se lo facesse, le autorità sanitarie avrebbero gli strumenti e i finanziamenti necessari per proteggere i ragazzi. “Nonostante tutti gli sforzi e le buone intenzioni dell’amministrazione Biden, la crisi del fentanyl sta peggiorando e minaccia un’intera generazione di ragazzi e ragazze”, dice Jim Rauh, che ha fondato l’associazione Families against fentanyl, famiglie contro il fentanyl. “In Messico e in Cina i cartelli della droga continuano a operare impunemente. Abbiamo bisogno di più poteri per far rispettare le leggi e di una maggiore assunzione di responsabilità del nostro governo”.

Nella foto al centro Nicholas DiMarco, un ragazzo di 18 anni morto per overdose da fentanyl nel 2015. Cleveland, Ohio (Jerome Sessini, Magnum/Contrasto)

Mariza Marin, comandante della polizia di frontiera di San Ysidro, in California, il valico di terra più trafficato tra gli Stati Uniti e il Messico, sostiene che negli ultimi tre anni c’è stata un’esplosione del commercio di fentanyl. Gli oppioidi sintetici son0 molto potenti, quindi i cartelli possono fare grandi profitti trasportandone piccole quantità, di solito nascoste in tasca o in uno zaino. Al contrario, per contrabbandare marijuana e cocaina servono auto o altri mezzi. In alcuni casi il fentanyl può perfino essere ordinato all’estero e consegnato per posta.

I genitori denunciano Snapchat perché i figli sono morti dopo aver assunto un farmaco contraffatto comprato da spacciatori sulla sua piattaforma

I due più importanti cartelli della droga messicani, Sinaloa e Jalisco Nueva Generación, si procurano in Cina le sostanze chimiche necessarie per produrre oppioidi sintetici, fabbricano le pillole in laboratori segreti in Messico e poi le portano illegalmente negli Stati Uniti.

Nessuna collaborazione

Visto che si tratta di un traffico illegale, è difficile tracciare tutte le spedizioni, ma il forte aumento dei sequestri delle autorità statunitensi fa pensare che stiano crescendo rapidamente. Nel 2022 la Drug enforcement administration (Dea), l’agenzia antidroga statunitense, ha sequestrato 379 milioni di dosi mortali di fentanyl: una quantità sufficiente per uccidere tutti gli uomini, le donne e i ragazzi statunitensi.

Quelle dosi includevano 50,6 milioni di pillole spacciate per antidolorifici ma che in realtà contenevano fentanyl, più del doppio rispetto al 2021. Test di laboratorio hanno dimostrato che sei compresse su dieci contenevano una dose potenzialmente letale della sostanza. Alcune spedizioni riguardavano pillole chiamate “fentanyl arcobaleno”, perché sono disponibili in una varietà di colori, forme e dimensioni, e sono destinate soprattutto ai ragazzi. L’agenzia ha lanciato una campagna di sensibilizzazione pubblica che avverte: “Una pillola può uccidere”.

I cartelli messicani si procurano in Cina le sostanze chimiche per produrre gli oppioidi sintetici. E poi li contrabbandano negli Stati Uniti

Alcuni politici repubblicani hanno cercato di collegare la crescita del commercio di fentanyl con l’immigrazione irregolare, insinuando che l’amministrazione Biden ha perso il controllo del confine con il Messico. Quando Biden ha pronunciato il discorso sullo stato dell’unione, a febbraio del 2023, alcuni parlamentari dell’opposizione lo hanno accusato apertamente: “È colpa tua”, hanno urlato mentre il presidente si rivolgeva al padre di Courtney Griffin, una ragazza morta per overdose di fentanyl.

In realtà non ci sono prove del fatto che l’immigrazione irregolare faccia aumentare il traffico di questa sostanza. I dati pubblicati dalla Us sentencing commission, un’agenzia indipendente del governo, dimostrano che nel 2021 l’86 per cento dei trafficanti di fentanyl erano cittadini statunitensi. Nel 2020 la percentuale era dell’83 per cento. “Le organizzazioni criminali stanno reclutando ragazzi delle scuole superiori e a volte anche delle medie”, dice Marin. “Vengono da contesti difficili e si accontentano di pochi soldi. Magari cinquecento dollari, un iPad o un iPhone”.

Nella famiglia di Marin tre persone di meno di quarant’anni sono morte per overdose. La donna dice che i ragazzi assoldati per trasportare il fentanyl spesso sono ingannati dai cartelli. Gli dicono che non possono essere processati perché sono minorenni o perché sono cittadini statunitensi che vivono in Messico. In realtà negli Stati Uniti i minori possono ricevere le stesse condanne penali degli adulti.

Biden ha usato il suo discorso sullo stato dell’unione per annunciare l’aumento degli sforzi contro la produzione, la vendita e il traffico di fentanyl, in particolare attraverso un maggior numero di dispositivi in grado di rilevare la presenza di droghe, più ispezioni e controlli dei carichi in arrivo nel paese. Questa strategia include anche una “spinta diplomatica” per interrompere la filiera di approvvigionamento del fentanyl e introdurre sanzioni più severe per i fornitori.

Washington prevedeva di usare la riunione della commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti di Vienna, in Austria, che si è svolta a marzo, per spingere la Cina e altri paesi come l’India a rafforzare le regole sul trasporto delle sostanze chimiche necessarie per produrre il fentanyl. Questo sforzo diplomatico raccoglieva l’allarme lanciato in precedenza da Rahul Gupta, il medico che dirige l’Office of national drug control policy della Casa Bianca, secondo cui l’epidemia di fentanyl si diffonderà in Europa, in Asia e in altri continenti se non ci sarà una maggiore collaborazione internazionale. L’amministrazione Biden avrebbe voluto che Pechino portasse avanti una misura importante, la normativa “conosci il tuo cliente”, per garantire che le aziende private non usino intermediari che dirottano le sostanze chimiche necessarie per produrre fentanyl verso i cartelli della droga. L’introduzione di un’etichettatura adeguata aiuterebbe a tracciare i carichi e controllare meglio le spedizioni.

“Penso che per noi sia arrivato il momento di concentrarci sul serio sull’ideologia che si nasconde dietro il traffico di droga, cioè il profitto”, sostiene Gupta. “Non si tratta di politica, supremazia o altri tipi di dominio”.

Ragazzi vulnerabili

Per qualche anno la collaborazione tra Cine e Stati Uniti è stata possibile. Nel 2018 Pechino, su richiesta dei funzionari americani, aveva introdotto controlli su due precursori del fentanyl, sostanze chimiche note come Npp e 4Anpp. Ma il successivo aumento delle tensioni diplomatiche tra i due paesi, coinciso con la visita dell’ex presidente Nancy Pelosi a Taiwan, nell’agosto 2022, ha spinto la Cina a interrompere formalmente la cooperazione nella lotta ai narcotici. L’abbattimento di un pallone spia cinese da parte dell’aviazione statunitense, avvenuto a febbraio del 2023, ha reso ancora più improbabile un dialogo sul traffico di fentanyl. “Gli statunitensi speravano di poter scegliere i settori in cui collaborare con Pechino. Pensavano che, nonostante la rivalità strategica, si potessero trovare aree d’interesse comuni su cui cooperare”, dice Vanda Felbab-Brown della Broo­kings institution, un centro di ricerca con sede a Washington. “Ma la Cina ha detto: ‘No, grazie mille’”.

Ci sono delle alternative. Secondo Felbab-Brown, gli Stati Uniti dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di consentire l’accesso al loro mercato farmaceutico e chimico solo alle aziende straniere che forniscono dei campioni di quello che vogliono esportare. I campioni potrebbero essere catalogati e inseriti in una banca dati internazionale che consentirebbe di rintracciare con precisione le fabbriche produttrici dei precursori. Ma i genitori che hanno perso un figlio a causa del fentanyl vogliono che il governo agisca in modo più radicale per combattere le organizzazioni criminali e gli spacciatori che vendono droghe tagliate con il fentanyl.

Dopo che il figlio Thomas è morto nel 2015, Jim Rauh ha fondato Families against fentanyl. Oggi fa pressione per spingere l’amministrazione Biden a dichiarare ufficialmente il fentanyl “un’arma di distruzione di massa”. In questo modo, sostiene, si potrebbero ottenere più finanziamenti, si darebbero alle agenzie governative maggiori poteri per applicare le leggi e sarebbe più facile convincere l’opinione pubblica a prestare attenzione a una crisi che colpisce le ragazze e i ragazzi statunitensi.

Pechino respinge le accuse di non fare niente per arginare la vendita dei precursori chimici prodotti in Cina alle organizzazioni criminali messicane. Ma a gennaio del 2023 un portavoce del ministero degli esteri cinese ha dichiarato, durante una conferenza stampa, che Washington non può aspettarsi cooperazione mentre danneggia gli interessi della Cina, imponendo sanzioni ad alcune istituzioni scientifiche del paese.

Il mercato online

Thomas Rauh era diventato dipendente dagli oppioidi dopo che si era fatto male pattinando. In un secondo momento era passato all’eroina, e alla fine è morto dopo aver fatto uso di droghe tagliate con il fentanyl. Le forze dell’ordine statunitensi sono riuscite a ricostruire la provenienza delle sostanze prese da Rauh, fino ad arrivare all’organizzazione criminale cinese Zheng drug trafficking organization. Queste informazioni, emerse durante il processo, nel 2019 hanno spinto il dipartimento del tesoro degli Stati Uniti a imporre sanzioni economiche a persone affiliate all’organizzazione.

Salute
Cause di morte
Decessi tra gli statunitensi nella fascia d’età da 1 a 44 anni, migliaia, per causa (Fonte: Centers for disease control and prevention)

Tuttavia, secondo Jim Rauh solo una dichiarazione ufficiale può convincere la comunità nazionale e internazionale a bloccare questo traffico mortale. La sua campagna ha ottenuto il sostegno di diversi parlamentari statunitensi, che hanno presentato risoluzioni e progetti di legge a favore della proposta.

A settembre del 2022 i procuratori generali di diciotto stati hanno scritto una lettera al presidente Biden chiedendo di cambiare politica sul fentanyl. Nel testo affermavano che i nemici degli Stati Uniti avrebbero potuto usare il fentanyl come arma, citando la crisi degli ostaggi al teatro Dubrovka di Mosca, in Russia, nel 2002, quando l’esercito russo usò una versione aerosol del farmaco, causando la morte di almeno 125 persone.

L’amministrazione Biden ha risposto che non serve una nuova politica e che il governo ha messo in campo tutte le risorse disponibili per affrontare la crisi. Nel 2022 i funzionari del dipartimento della sicurezza nazionale hanno dichiarato, durante un’audizione al congresso, che dichiarando il fentanyl un’arma di distruzione di massa si rischia di complicare la vita delle persone che hanno bisogno del farmaco come antidolorifico e di togliere risorse e attenzione ad altre minacce di armi di distruzione di massa.

Salute
Una droga potente e letale
Morti per overdose negli Stati Uniti, migliaia (Fonte: Centers for disease control and prevention)

Visto che è così difficile arginare il flusso di precursori e farmaci che attraversano i confini degli Stati Uniti, alcuni genitori – tra cui il padre di Daniel Puerta – stanno cercando di bloccare i siti online che i rivenditori locali usano per comunicare con gli acquirenti. Puerta, il cui figlio è morto nel 2020, si è unito a un gruppo di ventisei famiglie che stanno facendo causa al social network Snapchat.

Il caso è stato preso in carico dal Social media victims law center, una ong fondata per chiedere conto alle aziende di social media dei danni inflitti agli utenti vulnerabili. I genitori denunciano Snapchat perché i figli sono morti dopo aver assunto un farmaco contraffatto che avevano comprato dagli spacciatori trovati e contattati sulla sua piattaforma. I loro figli, dicono le famiglie, non sapevano che le pillole contenessero fentanyl. Secondo loro, Snapchat è diventata l’app preferita dagli spacciatori a causa di alcune sue funzioni speciali, come i messaggi che si cancellano automaticamente e My eyes only, una sezione in cui i dati sono visibili solo se si digita un codice.

Snapchat è anche accusata di rispondere troppo lentamente alle richieste della polizia per accedere alle informazioni e rimuovere gli spacciatori dalla piattaforma. “Quasi tutti i genitori con cui parlo mi dicono che il figlio ha comprato la pillola da uno spacciatore su Snapchat”, afferma Puerta. Anche lui ha fondato una ong che vuole spingere le aziende che gestiscono i social network a controllare le attività illegali sulle loro piattaforme.

I dirigenti di Snapchat sostengono che stanno facendo la loro parte nella lotta al fentanyl, per esempio individuando e chiudendo gli account degli spacciatori. “Blocchiamo i risultati delle ricerche che contengono parole legate alla droga, reindirizzando gli utenti ai siti degli esperti che parlano dei pericoli del fentanyl”, si legge in una dichiarazione dell’azienda. “Il nostro sostegno alle indagini delle forze dell’ordine cresce. Le aiutiamo ad assicurare gli spacciatori alla giustizia”.

Scudo digitale

Secondo i documenti messi a disposizione dal tribunale, Snapchat sostiene che i querelanti hanno descritto male il funzionamento della piattaforma. Inoltre l’azienda vuole chiedere l’archiviazione del caso sulla base dell’articolo 230 del Communications decency act (una legge del 1996 per regolare i contenuti pornografici su internet), che la solleverebbe da ogni responsabilità su quello che gli utenti pubblicano sull’app.

Finora l’articolo 230 ha protetto i social network dai procedimenti giudiziari. Secondo Matthew Bergman, il fondatore del Social media victims law center, questo caso potrebbe costituire un precedente. “L’articolo 230 dice che i social network non sono responsabili per la pubblicazione di contenuti di terze parti, ma in questo caso il problema è la struttura pericolosamente difettosa di Snapchat”, afferma.

Chi difende i social network sostiene che senza l’articolo 230 si potrebbe compromettere il principio fondamentale di una “rete libera e aperta”, e ostacolare la libertà d’espressione. Ma vista l’enorme minaccia rappresentata dalle sofisticate rotte internazionali di approvvigionamento del fentanyl e la costante domanda degli utenti, ammettono che un giro di vite sui mercati online potrebbe salvare molte persone.

“Il problema sta peggiorando”, dice Puerta. “I cartelli della droga cercano di rendere i nostri figli più dipendenti, in modo che continuino a comprare. Ma il fentanyl non è eroina o metanfetamina. È così pericoloso che può uccidere anche se lo si prende una volta sola”. ◆bt

Da sapere
Come funziona il fentanyl

◆ Il fentanyl è un oppioide sintetico che può essere cento volte più potente della morfina e cinquanta volte più dell’eroina. Queste differenze dipendono dal modo in cui la sostanza agisce sul cervello, spiega il Financial Times. “Per arrivare al cervello, le droghe devono superare la barriera emato-encefalica, uno strato che protegge il tessuto cerebrale dagli elementi nocivi presenti nel sangue. Il fentanyl, a causa della sua struttura chimica, riesce a superare la barriera più velocemente di altri oppioidi”.

Una volta entrati nel cervello, gli oppioidi stabiliscono un legame con tipi specifici di recettori: fentanyl, eroina e morfina si legano tutte ai recettori degli oppioidi mu, ma il fentanyl provoca effetti più forti a causa del suo specifico tipo di legame. Gli oppioidi si attaccano ai recettori in molte regioni diverse, tra cui centri del dolore e delle emozioni come l’amigdala, ma anche in aree che controllano il respiro, come il tronco encefalico. Quando vengono coinvolti molti recettori del tronco encefalico, come riesce spesso a fare il fentanyl, può succedere che una persona smetta di respirare.

◆ Negli Stati Uniti almeno settantamila persone sono morte per overdose da fentanyl nel 2021. Il Washing­ton Post spiega che in molti stati del paese la risposta a questa crisi consiste soprattutto nell’inasprire le pene per chi è accusato di spacciare la sostanza, mentre si lavora ancora poco per la prevenzione (soprattutto tra i giovani) e per il trattamento delle persone che hanno una dipendenza.


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Questo articolo è uscito sul numero 1509 di Internazionale, a pagina 48. Compra questo numero | Abbonati