Kim è originaria di Laramie, una piccola cittadina dello stato del Wyoming, dalla quale se n’è andata molto volentieri. Il più oscuro tra tutti i suoi ricordi adolescenziali è quello legato all’omicidio di una ragazza, Shelli Wiley, che nell’estate del 1985 era stata aggredita sotto casa, uccisa e poi bruciata. Per decenni il delitto rimane irrisolto, fino a quando nel 2017 è arrestato Frederick Lamb, ex poliziotto e vicino di casa della vittima. Secondo la stampa locale le prove sono schiaccianti: impronte digitali e tracce di sangue. Eppure l’ex poliziotto viene scarcerato e, a sei anni di distanza, il caso sembra di nuovo fermo. Dopo la fine del lockdown Kim torna a Laramie per vedere i genitori e ne approfitta per cercare di capire perché questa indagine è ancora aperta dopo quasi quarant’anni. Scoprirà che quello che le persone ricordano è molto lontano da quello che dicono i fatti. Gli autori del pod­cast Serial continuano nel disperato tentativo di ripetere la magia della prima stagione, con risultati anche stavolta disastrosi. Nonostante la narrazione impeccabile e la capacità innegabile di costruire un viaggio acustico avvolgente per l’ascoltatore, la storia dell’omicidio di Laramie è vuota, inutile e il tentativo di trovare un colpevole attraverso teorie appros­simative risulta goffo e infantile. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1502 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati