Europa

La prima vittima di Pegasus

Lo scandalo Pegasus ha finito per travolgere i vertici dei servizi segreti spagnoli: la direttrice del Centro nacional de inteligencia, Paz Esteban, è stata rimossa dall’incarico dopo aver ammesso che era stata la sua agenzia a infettare i telefoni di decine di esponenti del movimento indipendentista catalano con il software di spionaggio israeliano, contrariamente a quanto il governo aveva affermato pochi giorni prima. Esteban ha spiegato che l’operazione era stata autorizzata da un tribunale, ma secondo La Vanguardia destituirla era il minimo che il premier Pedro Sánchez potesse fare per cercare di ricucire i rapporti con la Sinistra repubblicana della Catalogna, dal cui appoggio esterno dipende la sopravvivenza del suo governo. Inoltre la rivelazione che nel 2021 anche i telefoni di Sánchez e dei ministri della difesa e dell’interno erano stati infettati con Pegasus aveva messo in grave imbarazzo i servizi segreti spagnoli: i sospetti si concentrano sul Marocco, che all’epoca della vicenda era coinvolto in una crisi diplomatica con Madrid. ◆

La rivincita di Merkel

A. Heimken, picture alliance/Getty

L’Unione cristianodemocratica (Cdu) ha trionfato alle elezioni nello Schleswig-Holstein con il 43 per cento, mentre i socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz hanno subìto un tracollo. Secondo la Tageszeitung il risultato è dovuto più alla popolarità del presidente Daniel Günther ( nella foto ) che alle questioni nazionali. Il successo di Günther, che governava insieme ai verdi e ai liberali, rafforza l’ala moderata della Cdu legata all’ex cancelliera Angela Merkel, in contrasto con la svolta a destra imposta dal nuovo leader Friedrich Merz.

La Macedonia è più vicina

Secondo Der Standard la Bulgaria potrebbe presto sollevare il suo veto sull’adesione della Macedonia del Nord all’Unione europea. La candidatura del paese, presentata 17 anni fa, aveva ripreso quota nel 2018 dopo l’accordo sul nome che aveva permesso di superare l’opposizione della Grecia, ma era stata di nuovo bloccata da Sofia a causa di alcuni contrasti irrisolti di ordine culturale e storico. L’invasione dell’Ucraina e il cambio di governo hanno però mutato l’atteggiamento della Bulgaria: la controversia potrebbe essere risolta con una modifica della costituzione macedone.

Il futuro fa discutere

Dopo un anno di lavori, la conferenza sul futuro dell’Unione europea si è conclusa con una cerimonia davanti al parlamento di Strasburgo il 9 maggio, in occasione della giornata dell’Europa. L’iniziativa era stata annunciata nel 2019 per rispondere alle polemiche suscitate dalla nomina di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione, che aveva violato le regole stabilite prima delle elezioni europee. Centinaia di cittadini divisi in gruppi di lavoro hanno elaborato più di 300 suggerimenti per la riforma dell’Unione e il rilancio dell’integrazione. Secondo Euractiv alcune delle proposte più ambiziose, come il passaggio dal requisito dell’unanimità a quello della maggioranza qualificata nelle decisioni del Consiglio europeo, richiederebbero la modifica dei trattati europei e appaiono difficilmente realizzabili, nonostante il sostegno espresso da Von der Leyen e dal presidente francese Emmanuel Macron. Tredici dei paesi più piccoli dell’Unione, che vedrebbero diminuire la loro influenza a Bruxelles, hanno subito preso posizione contro questa ipotesi in una dichiarazione congiunta. Durante l’evento Macron ha inoltre proposto la creazione di una “comunità politica europea” che permetterebbe di approfondire la cooperazione tra l’Unione europea e i paesi “che ne sono usciti o che non ne fanno ancora parte”.

Tensione sui rifugiati

Con l’avvicinarsi delle elezioni del 2023, la questione dei rifugiati è sempre più al centro del dibattito politico turco. La Turchia ospita circa 3,7 milioni di siriani e centinaia di migliaia di afgani, e negli ultimi mesi l’insofferenza nei loro confronti è stata aggravata dalla crisi economica e dal forte aumento dell’inflazione. La principale forza di opposizione, il Partito repubblicano del popolo (Chp), ha promesso che in caso di vittoria negozierà un accordo con Damasco per rimpatriare tutti i siriani entro due anni. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha ribadito che nessuno sarà espulso, ma ha annunciato la costruzione di nuove infrastrutture per ospitare i profughi nelle aree del nord della Siria occupate dalla Turchia, scrive Ahval.

Georgia Alan Gagloev ha vinto le elezioni presidenziali nella repubblica separatista dell’Ossezia del Sud, battendo il presidente in carica Anatolij Bibilov. Bibilov aveva da poco proposto un referendum per l’adesione alla Russia e aveva inviato truppe ossete per sostenere l’invasione russa dell’Ucraina.

Unione europea La pubblicazione della valutazione sulla pericolosità del glifosato è stata rinviata a luglio del 2023 per esaminare i documenti presentati dalle parti in causa. La licenza dell’erbicida, che scade alla fine del 2022, sarà prorogata.

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1460 - 13 maggio 2022
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