Asia e Pacifico

La vittoria dei laburisti

Anthony Albanese, Sydney, 21 maggio 2022 (Lisa Maree Williams, Getty Images)

Dopo nove anni i laburisti tornano al governo in Australia con la vittoria di Anthony Albanese sul primo ministro uscente, il conservatore Scott Morrison. Il 26 maggio, con ancora quattro seggi in parlamento da assegnare, al Partito laburista ne mancava uno per poter formare un governo di maggioranza. Una delle caratteristiche di questo voto è la forte perdita di consensi dei due principali partiti, il Liberal e il laburista. “Mai prima d’ora erano caduti così in basso”, commenta Anthony Green, storico analista elettorale della Abc, l’emittente pubblica australiana. La forte emorragia di voti è stata assorbita soprattutto dai Verdi, che hanno preso il 12 per cento e sono quindi il terzo partito del paese, e dagli indipendenti che in campagna elettorale hanno messo la tutela dell’ambiente in cima alla lista delle priorità, i cosiddetti teals. “Non c’è dubbio sul fatto che queste siano state le ‘elezioni del clima’”, commenta Adam Morton, editor di clima e ambiente del Guardian Australia. “Verdi e teal hanno sbattuto fuori i parlamentari conservatori di un governo che diceva di agire sulle emissioni ma non lo faceva, concedeva invece grandi somme di denaro all’industria dei carburanti fossili ed era considerato un freno globale alla lotta sul cambiamento climatico”, continua Morton. La politica dei laburisti sulla crisi climatica è stata finora modesta, per evitare il rischio di spaventare gli elettori. Ma gli appelli a un impegno maggiore da parte del nuovo governo si stanno già moltiplicando. Albanese si è insediato il 23 maggio insieme alla ministra degli esteri Penny Wong, con cui è poi volato a Tokyo per partecipare al vertice del Quad, il dialogo quadrilaterale sulla sicurezza, con Stati Uniti, India e Giappone. “Il piano della Cina di espandere la sua influenza strategica nel Pacifico è chiaro”, ha detto Wong, “ma lo è anche la nostra intenzione di fare dell’Australia un punto di riferimento nella regione”. ◆

Velo e solidarietà

Kabul, 22 maggio 2022 (Ali Khara, Reuters/Contrasto)

Dopo che il ministero afgano dei vizi e delle virtù ha imposto alle donne di coprirsi interamente per uscire di casa e alle giornaliste televisive di coprirsi il volto quando sono in onda, i presentatori di ToloNews e di altre emittenti sono comparsi in video indossando una mascherina in segno di solidarietà con le colleghe. ToloNews spiega che nel decreto del governo non è esplicitato l’obbligo per le giornaliste tv di coprirsi e che le immagini delle presentatrici in tv sono da considerarsi virtuali e non reali. “Non eravamo mentalmente né moralmente pronte a una simile imposizione. Condurre un programma di tre ore col volto coperto è molto difficile”, commenta la presentatrice di ToloNews Sonia Nizai. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha chiesto al governo di Kabul di annullare le misure che limitano i diritti umani e le libertà delle afgane.

Missili di congedo

Il 25 maggio la Corea del Nord ha lanciato tre missili balistici poco dopo la partenza del presidente statunitense Joe Biden, di ritorno negli Stati Uniti dopo essere stato in visita diplomatica in Corea del Sud e in Giappone, scrive Hankyoreh.

Ancora prove sui campi

Guangzhou, 23 maggio 2022 (Deng Hua, Xinhua/Ansa)

Il 24 maggio, mentre l’alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ( nella foto con il ministro degli esteri cinese Wang Yi ) arrivava in Cina per una visita di sei giorni che toccherà anche lo Xinjiang, un gruppo di testate giornalistiche internazionali ha pubblicato il materiale riservato della polizia cinese sui campi di detenzione e rieducazione degli uiguri. I cosiddetti “Xinjiang police files” – migliaia di foto, rapporti, conversazioni riservate della polizia dello Xinjiang – confermano il coinvolgimento delle autorità cinesi nel programma segreto di internamento di almeno un milione di appartenenti alla minoranza musulmana che vive nella regione autonoma. Il materiale, scrive la Bbc, fa chiarezza sulla natura e sull’estensione del programma, che Pechino continua a negare, sostenendo che si tratta di centri per la formazione professionale. Il materiale, che risale al 2018, è stato fatto avere ad Adrian Zenz, ricercatore che già in passato aveva raccolto prove dell’esistenza dei campi.

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1462 - 27 maggio 2022
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