Scienza

Alle origini della voce

Un processo di semplificazione potrebbe essere alla base dell’evoluzione del controllo della voce, che distingue gli esseri umani dagli altri primati. La scansione della laringe di primati di 43 specie diverse, con risonanza magnetica o tac, mostra che in quella degli umani non c’è traccia della membrana vocale. Le vibrazioni di questa appendice anatomica delle corde vocali permettono ai primati non umani di emettere suoni forti e acuti, ma irregolari e difficili da controllare. Nello studio pubblicato su Science i ricercatori dell’università di Vienna ipotizzano che i nostri antenati abbiano perso questa membrana, man mano che cresceva il bisogno di comunicare informazioni complesse, per avere un controllo maggiore delle corde vocali e produrre suoni uniformi e articolati. Altri ricercatori sottolineano però che non ci sono prove chiare che la semplificazione sia direttamente legata al linguaggio.

Perché la mente si stanca

Anche i giocatori di scacchi professionisti sentono la stanchezza mentale. Dopo quattro o cinque ore di gioco cominciano a sbagliare. Il meccanismo è ignoto, ma un nuovo studio ipotizza che la stanchezza mentale dipenda dall’accumulo di una molecola, il glutammato, che è rilasciata con l’attività nervosa. Il glutammato si accumulerebbe nel tessuto cerebrale, in una regione precisa della corteccia. Dato che può essere tossico, il cervello favorirebbe la sua eliminazione inducendo uno stato di stanchezza mentale e una riduzione dell’attività nervosa. I ricercatori hanno usato la tecnica della spettroscopia di risonanza magnetica per misurare indirettamente l’accumulo di glutammato nel cervello. Un gruppo di persone doveva eseguire per sei ore un compito complesso, mentre al gruppo di controllo ne era assegnato uno più semplice. Sono emersi valori di glutammato più alti nelle persone che dovevano svolgere il compito difficile. I risultati della ricerca dovranno però essere confermati: non è stato infatti possibile misurare direttamente i livelli di glutammato e stabilire un nesso chiaro di causa ed effetto. ◆

Una nuova zoonosi

Alcuni ricercatori hanno isolato un nuovo henipavirus che dagli animali può passare agli esseri umani. Il virus Langya (LayV), forse trasmesso dal toporagno, ha contagiato 35 persone nelle province cinesi dello Shandong e dell’Henan. Il primo caso risale alla fine del 2018. I sintomi, scrive il New England Journal of Medicine, sono simili all’influenza (tosse, febbre e spossatezza), ma il virus può colpire anche reni e fegato. Finora non sono stati segnalati casi gravi o di trasmissione tra esseri umani. Ma, conclude la rivista, è fondamentale continuare a monitorare il virus.

I contagi scendono in Europa

Nuovi casi di covid-19 in Europa per milione di persone, media settimanale dei casi giornalieri, selezione di paesi. (Fonte: Ourworldindata)

In Italia rallenta la diffusione del covid-19. Tra l’11 e il 17 agosto sono stati registrati 154.447 contagi e 729 morti, contro i 229.579 contagi e 1.003 morti della settimana precedente. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie rileva un miglioramento della situazione in Europa, con una riduzione dei casi del 30 per cento nella seconda settimana di agosto. I contagi aumentano solo in alcuni paesi dell’Europa orientale. Il tasso d’infezione su due settimane, dal 24 luglio al 7 agosto, è di 842 casi per centomila abitanti.

Daniela C. Rößler

Biologia Anche i ragni potrebbero avere uno stato simile al sonno rem dei vertebrati. Lo studio del sonno degli invertebrati è meno avanzato rispetto a quello dei mammiferi e di altri vertebrati. Ora alcuni ricercatori, scrive Pnas, hanno registrato una fase di quiete notturna nei ragni Evarcha arcuata (nella foto) caratterizzata dal movimento della retina degli occhi a intervalli regolari. Questi movimenti coincidevano con altri delle zampe.

Salute Nel mondo circa 740 milioni di adulti hanno un disturbo dell’udito causato dagli acufeni, caratterizzato dalla percezione di suoni fastidiosi in assenza di stimoli ambientali. Per 120 milioni di persone, la maggior parte con più di 65 anni, gli acufeni sono un problema serio. I dati, scrive Jama Neurology, sono però lacunosi, in particolare per l’Africa, l’Oceania e il Sudamerica.

Piante modificate

È stato modificato geneticamente lo sviluppo delle radici dell’Arabidopsis, una pianta da fiore usata spesso come modello in laboratorio. I ricercatori hanno progettato un circuito genetico che regola l’attivazione di geni specifici responsabili dello sviluppo delle radici. La tecnologia potrebbe permettere di controllare lo sviluppo di una pianta per scopi scientifici. Secondo la rivista Science, ci sono però ancora molti ostacoli da superare.

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1474 - 19 agosto 2022
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