Non è possibile che sia successo di nuovo, no? In un anno con così tante straordinarie prestazioni di attori non bianchi – in film come Beasts of no nation, Creed e Straight outta Compton – tutte le candidature agli Oscar come miglior attore o miglior attrice sono andate a persone bianche.

Per il secondo anno consecutivo.

Sembrava sicuro che Idris Elba, autore forse della migliore prova d’attore del 2015 in Beasts of no nation, avrebbe ottenuto una candidatura come miglior attore non protagonista. La sua performance è stata lodata dai critici e ha ricevuto una candidatura in gran parte dei premi che hanno preceduto gli Oscar, compresi, la scorsa settimana, i Golden Globe. Non era uno qualunque, era uno dei favoriti.

Niente.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

(Nessuna candidatura per attori neri per due anni consecutivi, è la prima volta dal 1997-98, quindi è più una flessione che una tendenza consolidata).

È assurdo che l’Academy of motion pictures arts and sciences non abbia candidato Elba. Non candidare neanche un attore non bianco per due anni consecutivi va oltre il ridicolo. All’Academy va dato comunque atto di stare promuovendo la diversità, o almeno di dare l’impressione di farlo.

Scrive Hollywood Reporter:



L’Academy ha fatto uno sforzo per diversificare i suoi componenti, invitando 322 nuovi soci lo scorso luglio, tra i quali la star di Selma, David Oyelowo, l’attrice britannica Gugu Mbatha-Raw, interprete di Zona d’ombra, e il regista di Straight outta Compton, F. Gary Gray. La presidente dell’Academy, Cheryl Boone Isaacs, ha inoltre annunciato una nuova iniziativa chiamata A2020 e volta ad aumentare ulteriormente la diversità della stessa Academy e a incoraggiare il settore a fornire maggiori opportunità a donne e minoranze.

Per quanto sincere possano essere le motivazioni dell’Academy, i risultati parlano da soli. Elba non era l’unico attore non bianco a meritare una candidatura. Eccone altri:

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

(
Idris Elba! Michael B. Jordan! Jason Mitchell! Mya Taylor! Tessa Thompson! Benicio Del Toro! Abraham Atta! Will Smith! Voglio dire… sul serio?).

Michael B. Jordan, l’attore principale di Creed, non ha ricevuto nomination. E neanche il regista del film, Ryan Coogler, che è a sua volta nero. Eppure, in qualche modo, Sylvester Stallone è stato candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di un invecchiato Rocky Balboa nel film. La prova di Jordan era di un valore almeno pari a quella di Stallone nel film, e forse migliore.

Niente.

Tanto per essere chiari, gli attori e le attrici nere non dovrebbero essere nominati solo per rispettare delle immaginarie quote razziali. Il compito dell’Academy è candidare le migliori prove d’attore dell’anno. E alcune delle migliori del 2015 sono chiaramente state opera di persone non bianche.

È una vergogna, perché le altre candidature di quest’anno sono state abbastanza elettrizzanti. In un ritorno di fiamma dei film d’azione l’emozionante e visivamente audace Mad max: Fury road ha ricevuto dieci candidature (un numero inferiore solo a quello di The revenant), compresa quella come miglior film. Grandi pellicole come The martian, Room, Il caso Spotlight e La grande scommessa hanno ricevuto un riconoscimento. Perfino Star Wars – Il risveglio della forza ha ricevuto un po’ di affetto.

Ma lo stesso non è accaduto agli attori non bianchi. L’unica candidatura di un certo peso per una persona non bianca, tra tutte le categorie, è stata quella come migliore regista di Alejandro González Iñárritu (premio da lui ottenuto lo scorso anno per Birdman).

Straight outta Compton, un film sul leggendario gruppo hip-hop N.W.A. ha ottenuto una candidatura come migliore sceneggiatura originale, ma è stato scritto da bianchi.

Qui trovate la lista completa delle candidature. Gli Oscar saranno trasmessi il 28 febbraio da Nbc negli Stati Uniti. Il conduttore di quest’anno sarà il comico Chris Rock, che è nero.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

(Be’, immagino che almeno Chris Rock avrà un sacco di materiale su cui lavorare).

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è stato pubblicato su Quartz.

This article was originally published in Quartz. Click here to view the original. © 2015. All rights reserved. Distributed by Tribune Content Agency

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it