Tra il 17 e il 19 settembre diversi ordigni sono stati trovati a New York e nel New Jersey. Una di queste bombe è esplosa il 17 settembre a Manhattan, causando 29 feriti. L’altra è esplosa il 18 settembre senza causare vittime. Al momento non si hanno prove che gli ordigni siano collegati. Ecco cosa sappiamo finora della vicenda:

  • Verso le 21 del 17 settembre (le 2 di notte del 18 in Italia) c’è stata un’esplosione a West 23rd street, nel quartiere di Chelsea. Lo scoppio è stato avvertito anche a diversi isolati di distanza e ha causato 29 feriti. Tutti i feriti sono stati già dimessi dall’ospedale.
  • Un’altra bomba che non è esplosa è stata trovata a poca distanza, nei pressi di West 27th street. Secondo una fonte delle forze dell’ordine citata dall’Ap, il primo ordigno era stato piazzato dentro a un cassonetto della spazzatura di fronte a un edificio in costruzione.
  • Entrambi gli ordigni erano rudimentali, fatti con delle pentole a pressione riempite di proiettili simili a quelle usate per l’attentato alla maratona di Boston nel 2013. I detonatori erano fatti con un cellulare e delle luci di Natale. Gli investigatori hanno trovato tracce di tannerite, un esplosivo a medio-alto potenziale, reperibile in molti negozi negli Stati Uniti. L’esplosione è stata parzialmente ripresa da una telecamera di sicurezza.

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  • Il governatore di New York, Andrew Cuomo, ha escluso la pista del terrorismo internazionale. “Non sappiamo quale motivazione ci sia dietro tutto questo. Politica? Personale? Non lo sappiamo ancora”, ha dichiarato Cuomo.
  • Altri esplosivi sono stati trovati anche nel vicino stato del New Jersey. Il primo, un tubo bomba, è esploso a Seaside park verso le 9.30 del mattino (ora locale). L’ordigno è stato trovato in un bidone dei rifiuti ed è scoppiato lungo il percorso di una maratona di beneficienza, per fortuna prima del passaggio dei corridori.
  • Altri cinque esplosivi sono stati rinvenuti poco dopo la mezzanotte del 19 settembre dentro uno zaino nei pressi della stazione ferroviaria di Elizabeth, sempre nel New Jersey. Uno degli ordigni è esploso senza causare feriti mentre il robot degli artificieri cercava di disinnescarlo.
  • Il 19 settembre l’Fbi ha fermato cinque persone che erano a bordo di un’auto a Brooklyn per interrogarle, nel tentativo di capire se le bombe di New York e quelle del New Jersey siano collegate. Nessuno di loro è stato accusato formalmente e le indagini sono ancora in corso, ha spiegato l’Ap.
  • Poche ore dopo la polizia ha diffuso l’identikit di un sospettato: si tratta di Ahmad Khan Rahami, 28, un afgano naturalizzato statunitense e risulta attualmente ricercato. Il suo ultimo indirizzo noto si trova a Elizabeth, nel New Jersey. Le forze dell’ordine l’hanno definito “armato e pericoloso” e pensano possa essere coinvolto nelle bombe di Chelsea.

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