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Da quando il tetto della stazione di Novi Sad, nel nordovest della Serbia, è crollato uccidendo quindici persone lo scorso novembre, nel paese ci sono state grandi manifestazioni, con una partecipazione che non si vedeva da decenni. Gli studenti hanno organizzato proteste quasi quotidiane, bloccando le attività in molte università, per chiedere un’indagine e un processo trasparenti sui fatti. Negli ultimi mesi la mobilitazione si è allargata al resto della popolazione, che contesta il governo di Aleksandar Vučić, alla guida del paese da dieci anni, accusandolo di corruzione e di controlli insufficienti.
Il notiziario video Europa Settegiorni, che racconta la vita delle società del continente, cerca di capire cosa distingue questa grande mobilitazione e analizza la reazione cauta dell’Unione europea di fronte a questi avvenimenti.
Questo notiziario settimanale è prodotto dalla piattaforma europea Arte ed è disponibile in nove lingue grazie a un progetto di collaborazione tra vari giornali europei: El País (Spagna), Gazeta Wyborcza (Polonia), Internazionale (Italia), Ir (Lettonia), Kathimerini (Grecia), Le Soir (Belgio) e Telex (Ungheria). Il progetto, coordinato da Arte, si chiama Emove ed è finanziato dall’Unione europea nell’ambito delle sue politiche multimediali.
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