14 gennaio 2022 13:08

Quando ha cominciato a infuriare negli Stati Uniti nel 2021, la variante delta, estremamente trasmissibile e più letale, ci ha gettato in un limbo pandemico. Il virus restava un pericolo soprattutto per le persone non vaccinate, ma loro volevano voltare pagina. Anche la maggioranza delle persone vaccinate voleva voltare pagina. A non volerlo fare era il virus. E così siamo rimasti incastrati in una routine letale, e il numero di statunitensi morti di covid-19 nel 2021 è stato più alto che nel 2020.

Adesso la variante omicron si diffonde in ogni stato – anche tra chi si è vaccinato più volte – e i nuovi casi si stanno impennando. Il virus continua a uccidere soprattutto i non vaccinati, ma l’altissimo numero d’infezioni, perlopiù leggere, tra i vaccinati ci sta scuotendo dalla nostra routine postdelta.

Nel fare i conti con questa variante estremamente contagiosa ma oggi più leggera, dobbiamo rivedere la nostra posizione nei confronti della pandemia.

Strada rapida ma non sicura
I Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) hanno già ridotto il periodo d’isolamento per le persone vaccinate. Le infezioni dei vaccinati stanno diventando un fatto consueto. E Anthony Fauci si riferisce ai ricoveri, invece che ai casi, per misurare il vero impatto di omicron, poiché molte infezioni riguardano persone vaccinate, e sono leggere.

Infettando numeri così alti e così velocemente, omicron sta inoltre accelerando la nostra corsa verso un futuro endemico nel quali tutti avranno una qualche forma d’immunità, rendendo il nuovo coronavirus meno letale. Ma a breve termine omicron, in quanto acceleratore, è pericoloso. La strada più rapida verso l’endemicità non è la più sicura.

Forse non ci saranno confinamenti preventivi, ma ci saranno cancellazioni imprevedibili

Negli Stati Uniti ci sono ancora molte persone non vaccinate o sottovaccinate, e oggi il numero di casi che in passato si sarebbero avuti in vari mesi si concentrano in poche settimane. Anche se una percentuale più bassa di pazienti finisce in ospedale rispetto al passato, quella bassa percentuale moltiplicata per un numero altissimo di casi sovraccaricherà ospedali già messi a dura prova. Le prossime settimane saranno un brutto momento per ammalarsi di covid, d’appendicite, o per rompersi una gamba.

Comprimere tutti quei casi lievi in poche settimane ha un prezzo: troppi operatori sanitari si ammalano contemporaneamente, aggravando la carenza di personale degli ospedali. Anche le scuole, le compagnie aeree, le metropolitane e le aziende si trovano con lavoratori colpiti da omicron. Forse non ci saranno confinamenti preventivi, ma ci saranno cancellazioni imprevedibili. “Saranno settimane incasinate. Non credo che ci sia un modo per evitarlo”, dice Joseph Allen, professore di salute pubblica all’università di Harvard.

Modalità di crisi
Il fatto che prima o poi ci troveremo con un covid-19 endemico non è cambiato. Come non è cambiato il fatto che la gente non può sperare di scansare per sempre il virus in uno scenario endemico. Omicron ci costringe oggi a guardare in faccia il fatto che le persone possono prendere e trasmettere il covid-19 anche quando sono vaccinate. Il problema è che lo stiamo facendo in una modalità di crisi.

Con così tante persone che prendono il covid-19, la nostra mentalità nei confronti del virus sta cambiando. Le infezioni dei vaccinati sono la nuova norma. Per un po’ di tempo, almeno in certe bolle altamente vaccinate, le persone che si sono infettate pur essendo vaccinate si sono scervellate per capire cosa hanno fatto di “sbagliato”. Ma ormai – scusate l’iperbole – tutti hanno il covid. E se non ce l’hai tu, probabilmente conosci qualcuno che ce l’ha. Anche le persone più attente si stanno ammalando. “Penso che l’aspetto positivo, ammesso che ce ne sia uno, è che la vergogna [di essere positivi] si sta rapidamente dissolvendo. E per fortuna”, dice Lindsey Leininger, esperta di politica sanitaria pubblica al Dartmouth college. Le infezioni tra vaccinati saranno la norma quando alla fine il virus diventerà endemico.

Anche se il covid-19 non può essere evitato per sempre, ci sono buone ragioni per cercare di evitare di prenderlo o trasmetterlo ad altri

Le persone vaccinate si rendono inoltre conto, e a ragione, che il rischio di contrarre individualmente un brutto caso di covid-19 è molto, molto più basso di quanto fosse nel marzo 2020 (la variante omicron sembra anche essere intrinsecamente un po’ meno virulenta della delta, ma poiché la delta era più virulenta del coronavirus originario, omicron ha una carica virale analoga all’originale). Da sempre la transizione verso l’endemicità ha una dimensione in parte psicologica, con le persone che abbandonano lentamente l’idea che il covid-19 debba o possa essere evitato per sempre. La variante omicron ha semplicemente chiarito il concetto molto rapidamente.

Anche se il covid-19 non può essere evitato per sempre, ci sono buone ragioni per cercare di evitare di prenderlo o trasmetterlo ad altri. Trattamenti migliori per la variante omicron sono all’orizzonte, dice Syra Madad, epidemiologa di malattie infettive a Harvard. L’efficacissima pillola della Pfizer è stata appena autorizzata dall’Agenzia per gli alimenti e i medicinali (Fda) degli Stati Uniti, ma le forniture sono scarse. Solo un anticorpo monoclonale, il sotrovimab, funziona attualmente contro omicron, e anche in questo caso le forniture sono scarse. “È un momento terribile, purtroppo, per essere ricoverati e non avere questo tipo di terapie disponibili”, dice Madad. In pochi mesi, le prospettive miglioreranno per le singole persone a grave rischio di covid-19.

Strategia indebolita
Anche per la società in generale, un numero enorme di casi in questo momento è un rischio per i nostri ospedali e i nostri servizi essenziali. Basta pensare a tutto ciò di cui ha bisogno una persona vulnerabile al virus, dice Leininger. “Abbiamo bisogno di acqua nel suo rubinetto, e abbiamo bisogno di cibo nel suo frigorifero. E abbiamo bisogno che le infermiere esterne possa arrivare in aereo, perché i nostri ospedali sono sotto assedio”. Questo significa che gli impianti idrici, i negozi di alimentari e le compagnie aeree hanno bisogno che i dipendenti stiano bene e continuino a lavorare.

È qui che le cose diventano più complicate. Anche la nostra strategia omicron risulta indebolita, a questo punto, dalla minore volontà di una popolazione più stanca. Adesso che il virus circola così tanto, abbiamo nuovamente bisogno di appiattire la curva. Ma nel marzo 2020, avevamo concepito il distanziamento sociale per “appiattire la curva” come una misura temporanea che ci avrebbe fatto passare indenni le prossime settimane o mesi. “Bene, adesso sono passati due anni. Dobbiamo farlo per cinque anni? Semplicemente, non è sostenibile”, dice Julie Downs, che studia la percezione del rischio alla Carnegie Mellon University. Se le restrizioni più drastiche legate al virus – confinamento e chiusure preventive – restano fuori discussione, non possiamo evitare un numero impressionante di casi di omicron.

Il Cdc che riduce i periodi di isolamento da dieci a cinque giorni per le persone malate fa un tentativo di equilibrare queste realtà. L’agenzia è riuscita a lanciare le nuove raccomandazioni nel modo più confuso possibile: prima non richiedendo un test per le persone senza sintomi e sminuendo l’utilità dei tamponi, e poi aggiungendo un test opzionale. Ma il Cdc deve, sostanzialmente, fare i conti con una difficile serie di compromessi: non abbiamo abbastanza test rapidi per ogni persona malata in questo momento, e isolare le persone per un tempo troppo lungo o troppo breve ha delle conseguenze. Tenere insegnanti e studenti in isolamento per troppo tempo, impedisce alle scuole di rimanere aperte; farli tornare troppo presto, agevola la diffusione del virus e, di nuovo, le scuole non possono rimanere aperte.

Omicron ci costringe a riconsiderare il modo in cui trattiamo i casi lievi di covid-19 che non spariranno mai completamente. Lo fa, purtroppo, in un momento caotico e pericoloso. In vista della prossima variante e del prossimo inverno, dovremo pianificare in anticipo. Le sfide che ci attendono sono già chiare. Gli ospedali, che sono sotto pressione anche nelle stagioni influenzali più dure, dovranno fare i conti sia con il covid-19 sia con l’influenza ogni inverno.

Il coronavirus continuerà inoltre a evolversi, ed emergeranno nuove varianti che continueranno a erodere la nostra immunità. In una serie di tre documenti pubblicati il 6 gennaio, un gruppo di ex consiglieri di Biden ha delineato una strategia a lungo termine per monitorare tutte le infezioni respiratorie – tra cui covid-19, influenza e virus respiratorio sinciziale – e mantenere il loro peso congiunto al di sotto di quello di una brutta stagione influenzale. Questo attraverso un maggiore ricorso a test, sorveglianza, mitigazione, e sviluppo di vaccini e terapie. Abbiamo passato il 2021 a sbandare di fronte alle nuove varianti. Ma ciò di cui gli Stati Uniti hanno bisogno ora è un obiettivo di ampio respiro per il covid-19. Anche se il coronavirus dovesse sorprenderci di nuovo.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è stato pubblicato sul sito dell’Atlantic.

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