Un sondaggio non è una semplice somma, ma va interpretato alla luce delle contraddizioni, delle costanti e degli sviluppi che evidenzia. La lettura dei sondaggi ha una forte componente soggettiva, e in questo senso viene da chiedersi se Le Monde abbia fatto bene a pubblicare lunedì un articolo intitolato “Il progetto europeo non ha più la maggioranza in Francia”.

Effettivamente secondo un’indagine demoscopica soltanto il 39 per cento dei francesi pensa che l’adesione all’Ue sia una buona cosa, mentre il 22 per cento ritiene che sia un male e un altro 39 per cento non si esprime. Tuttavia il 73 per cento degli intervistati vorrebbe che la Francia restasse nell’euro, e il 72 per cento considera “l’Unione europea una garanzia per la pace e la giustizia in Europa”. Da questi dati risulta evidente che il progetto europeo non è esattamente una causa minoritaria in Francia.

Inoltre, davanti alla scelta tra l’identità francese e quella europea, soltanto il 22 per cento degli intervistati ha dichiarato di sentirsi esclusivamente francese, mentre la schiacciante maggioranza si divide tra coloro che pensano di essere “tanto francesi quanto europei” (32 per cento) e quelli che si sentono “più francesi che europei” (46 per cento). Questo significa che il 78 per cento dei francesi si riconosce almeno in parte nell’identità europea.

Non è una dato irrilevante, perché questa identità condivisa è il primo fondamento su cui si basa il progetto europeo. Ma allora come possiamo spiegare l’incertezza dei francesi nel valutare se l’adesione all’Unione sia o meno positiva per la Francia?

La risposta è che si può tranquillamente essere favorevoli al progetto europeo senza ritenere l’Unione di oggi una buona cosa per i paesi che la compongono, anche perché è innegabile che le istituzioni comunitarie siano obsolete e incomprensibili e che le attuali politiche Ue appaiano quanto meno discutibili.

Criticare lo stato dell’Unione e non fidarsi delle istituzioni comunitarie non significa però essere eurofobi, come dimostrano i risultati di un altro sondaggio pubblicato nella stessa giornata da Le Parisien secondo cui l’84 per cento dei francesi considera il progetto europeo una buona idea, ma il 77 per cento pensa che non sia ben applicata. La percentuale sale al 94 per cento tra i centristi, eurofili per eccellenza e dunque particolarmente critici.

Tutto questo è perfettamente logico, come il fatto che soltanto il 26 per cento dei francesi vorrebbe concedere maggiori poteri all’Ue ma ben il 66 per cento vorrebbe la creazione di un ministero dell’economia e delle finanze europeo, mentre il 65 per cento è favorevole alla nascita di un esercito europeo e all’elezione di un presidente a suffragio universale.

Il progetto, insomma, non è affatto minoritario, o almeno non lo è ancora. Ha soltanto bisogno di un po’ di concretezza in più.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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