26 maggio 2015 17:11
Il volantino del concorso di miss Università 2015. (Dr)

Mentre il concorso di miss Italia rischia il fallimento per la noia mortale, ecco che dopo quattro anni di interruzione ricomincia miss Università. Me ne sono accorta colpevolmente in ritardo.

Ma non è mica solo una miss di bellezza, lo è pure di sapienza. Allora non si tratta solo di culi (non è mai solo così)! Si tratta anche di esami e medie alte, cosa credete?

Dal sito del Billions, la sala da gioco – anzi, la “luxury gaming hall” – dove si è svolta la kermesse lo scorso 6 maggio, ci rassicurano: “Nel corso della serata finale verranno anche assegnati i Titoli Nazionali di: Miss Matricola, Miss 30 e Lode, Miss Facoltà, Miss Ateneo, Miss Cultura, Miss Cervello, Miss Fotogenia”.

C’è un tripudio di maiuscole e la grafica pare quella dei capodanni di provincia di fine anni ottanta.

La fiera – ci informa Roma.it – si è svolta “al cospetto di una prestigiosa Giuria” (sic, ma è copiato dal sito del “prestigioso” locale) presieduta dal magnifico rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio. La giuria era composta da:

Prof. Maurizio Saponara, Adriana Pannitteri del Tg1, la giornalista Rai Anna La Rosa, la bellissima attrice e presentatrice Sofia Bruscoli, il Giudice della Corte di Assise di Roma Paolo Colella, Livio Leonardi, capostruttura e autore Rai Uno, il Prof. Antonio Sgadari dell’Università Cattolica Sacro Cuore Policlinico Gemelli di Roma, il Prof. Walter Scognamiglio presidente ASFOL UNIPEGASO, referente di Roma, il Marchese Paolo Dentice di Accadia, il Conte Manfredi Mattei Filo della Torre, Luigi Fantozzi, chirurgo plastico presso il centro “LaCLINIQUE” di Roma EUR, Giovanni Salvini, chirurgo al Fatebenefratelli Isola Tiberina, Toni Santagata, che ha anche cantato due canzoni graditissime dal pubblico, il presidente Ernesto Carpintieri e il consigliere Ugo Mainolfi dell’Aerec, Gabriella Sassone, Francesco Giancaspro, Niki Kiki e lo scrittore Vincenzo Di Michele.

Guardando le foto sembra di stare in un brutto film degli anni cinquanta dove, a fine serata e con le inibizioni allentate dal vermut, appena scivola una spallina di una fanciulla tutti gli uomini in là con gli anni si girano e non smettono di guardare quei centimetri di carne lussuriosa.

Se non è abbastanza la descrizione della giuria, sappiate che “l’impeccabile ospitalità del Billions ha contribuito a rendere l’evento meraviglioso. A tutte le concorrenti è stato consegnato un coupon omaggio presso il Centro LaCLINIQUE, di Roma Eur. LaCLINIQUE, sponsor ufficiale dell’evento, con oltre ventimila interventi effettuati, è la prima organizzazione italiana di specialisti in chirurgia e medicina estetica”. È sempre meglio cominciare presto con la chirurgia estetica, e un culo senza cellulite si abbina sempre molto bene alla media del 30.

Le prime dieci classificate vinceranno anche una settimana gratis in un resort umbro.

È senza dubbio interessante che l’università Sapienza e i prestigiosi componenti della giuria abbiano promosso e partecipato a una iniziativa esteticamente imbarazzante, concettualmente molto dubbia e strategicamente fallimentare. Se l’intento era “pubblicitario”, non solo si è scelto lo strumento peggiore possibile, ma sembra pure che in pochi si siano accorti del “prestigioso evento”.

Se Minerva è nata dalla testa di Giove, miss Università deve essere nata dalla testa di qualcuno dopo un assopimento pomeridiano. O forse dopo un sonno più prolungato, una specie di letargia stagionale. O magari era proprio questo cui pensava Gaudio quando aveva detto “basta ideologismi”?

“Nessuna ve la dà?”

Miss Università sembra accoppiarsi molto bene a un’altra iniziativa promossa dalla Sapienza (è un anno d’oro), dalla regione Lazio e da Roma Capitale, il cui slogan è: “Nessuna ve la dà?”.

Il raffinato e inconsueto doppio senso dovrebbe pubblicizzare un incontro per promuovere l’interscambio tra mondo del terzo settore e studenti universitari, nell’ambito della seconda edizione della Fiera della opportunità.

La fiera si è svolta il 5 maggio nel porticato attiguo alla cappella all’interno della città universitaria.

Gli studenti di medicina sono i soliti raccomandati. Se dimostrano di aver partecipato guadagnano pure mezzo credito formativo: “Agli studenti di medicina e chirurgia di TUTTI i Corsi di Laurea (A-B-C-D-F) verrà fornito un attestato di partecipazione VALIDO 0,5 CFU!”.

Tra i testimonial c’era anche Rocco Siffredi con un imprevedibile e sorprendente messaggio: “Studenti universitari La Sapienza tenete duro!!”. Qualcuno poi si vuole ricordare che non si chiama più “La Sapienza” ma solo “Sapienza”? Anche perché sono stati spesi molti soldi per rinnovare nome, logo e slogan (pare 186mila euro nel 2006): “Il futuro è passato di qui”.

Vorrei tanto aver assistito al momento in cui si è deciso. Quando qualcuno ha proposto, magari facendo anche il gesto con l’indice e il pollice opponibile (ci sono voluti millenni di evoluzione) a mimare il doppio senso, e tutti hanno applaudito la geniale e innovativa boutade. Magari qualcuno è stato pure pagato. O magari è solo volontariato ammantato di buone intenzioni e di demoniaci risultati.

Proteste

Il “prestigioso” concorso e l’iniziativa “Nessuno ve la dà?” hanno sollevato qualche sacrosanto malumore. Patrizia Tomio, presidente della Conferenza nazionale degli organismi di parità delle università italiane, ha così commentato:

Mentre gli organismi di parità e le/i delegate/i del rettore/rettrici per queste tematiche svolgono un quotidiano e faticoso lavoro all’interno degli atenei, impegnandosi sul piano scientifico, didattico e culturale, per promuovere il superamento delle asimmetrie nella rappresentanza di genere, nella formazione, nelle carriere all’interno dell’università, ci troviamo di fronte a manifestazioni che sembrano rimettere in discussione quanto realizzato in questi anni, lo sforzo per rimuovere stereotipi, il dialogo con la componente studentesca per una sensibilizzazione su questi temi. Prendiamo atto, con comprensibile rammarico, del coinvolgimento dei vertici di una grande università in questa iniziativa e ve ne diamo notizia, anche per raccogliere suggerimenti per una presa di posizione pubblica da parte della conferenza nazionale, eventualmente anche presso la Conferenza dei rettori delle università italiane.

Anche le studentesse e gli studenti di Link-Coordinamento universitario avevano storto il naso: “Non riusciamo proprio a comprendere: come può aver deciso un docente di valutare le studentesse per la loro fisicità? Certo, nel concorso veniva valutata anche la media voti, forse al rettore è apparso come sintomo della serietà dell’iniziativa… Peccato aggiunga ancora più ridicolo a questa buffonata sessista”.

Ma in nome delle pari opportunità, per il 2016 vogliamo almeno prendere in considerazione un mister Culo Muscoloso e un mister Dipartimento?

Rettifica. Il 29 maggio ho ricevuto una richiesta di rettifica su alcuni punti dall’associazione Beelief, che ha promosso la Fiera delle opportunità:

- la Fiera non è, come avevo scritto nella versione precedente di questo articolo, un incontro per dare ai giovani opportunità di lavoro ma per “promuovere l’interscambio tra mondo del terzo settore e studenti universitari”;
- la Fiera non si è svolta nella cappella ma nel porticato attiguo.

Inoltre Beelief specifica che nessun testimonial è stato pagato, anche se quando ho scritto “magari qualcuno è stato pure pagato” mi riferivo all’autore dello slogan “Nessuno ve la dà?”. Riguardo allo slogan, Beelief aggiunge che “durante la fiera abbiamo offerto le nostre scuse pubblicamente”.

L’associazione, infine, esprime la sua preoccupazione che nell’articolo non fosse abbastanza “chiara la differenza tra il concorso di Miss Sapienza, un evento su cui anche noi nutriamo delle perplessità, e la Fiera delle opportunità” e chiede di ribadire che “i due eventi sono distinti e indipendenti”.– Chiara Lalli

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