12 dicembre 2012 16:00

Forse non tutti conoscono Shepard Fairey, ma sicuramente tutti hanno visto il suo manifesto Hope, realizzato in occasione della prima campagna presidenziale di Barack Obama. È un’immagine che è rimbalzata ovunque ed è stata riprodotta e plagiata in qualsiasi forma.

Fairey, che ha sempre riconosciuto l’influenza di Andy Warhol sulla sua opera, è stato condannato (300 ore da dedicare a servizi utili per la comunità) da un giudice di Manhattan, dopo che l’Associated Press, proprietaria della fotografia originale su cui ha lavorato Fairey, l’ha citato in giudizio per violazione del diritto d’autore.

Non è certo il primo – e non sarà l’ultimo – artista ad avere problemi con l’autore o il detentore dei diritti “dell’originale” usato per la sua rielaborazione. Ma questa condanna pone la questione dell’adeguamento delle leggi sul diritto d’autore, in un’epoca in cui le immagini circolano come mai prima nella storia.

I fotografi hanno tutto il diritto di sopravvivere, ma è diventato troppo facile ottenere e modificare le immagini. I giudici di New York non hanno riconosciuto a Fairey il “diritto d’ispirazione”. Ma qualcun altro, in futuro, potrebbe accettare questo principio. Il giovane artista avrebbe dovuto fare come Andy Warhol che pagava sempre i fotografi di cui poi poteva usare le immagini a suo piacimento. Magari per realizzare un capolavoro.

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