06 novembre 2015 15:49

In attesa del secondo figlio ma ancora completamente innamorata del primo, ti faccio una domanda proibita: e se lui restasse il mio preferito?–Futura madre snaturata

Diciamo subito una cosa: i figli preferiti esistono. Io ho una bambina con cui muoio dal ridere, con cui gioco volentieri, con cui chiacchiero di tutto. Poi c’è la sua gemella che, nonostante un carattere decisamente più ostico, è l’efficienza fatta persona. E io l’adoro perché, a quasi otto anni, è già diventata la più responsabile di casa e se c’è qualcosa da risolvere so che posso contare su di lei. Ma poi ho un bambino di quattro anni che è il mio preferito, semplicemente perché è davvero troppo carino.

Il bello è che i preferiti cambiano nel tempo e si palleggiano da un genitore all’altro: se chiedessi a mio marito, lui ti traccerebbe una mappa di relazioni tutta diversa, a cominciare dal fatto che lui ha un debole per le gemelle. Ma mentre queste sono le normali affinità che s’intrecciano nei rapporti familiari, è ora di infrangere anche un altro grande tabù: è normale amare un figlio più degli altri.

Mi spiego: ho letto di una madre che, alla bambina che le chiedeva a quale figlia volesse più bene, le ha risposto: “Voglio più bene a te”. Ma quando l’altra figlia, turbata, le ha ripetuto la stessa domanda, lei le ha risposto: “Voglio più bene a te”. Voleva più bene a ognuna delle due. Perché un genitore ama ogni figlio come se esistesse solo lui, con tutto il cuore. Anche se il cuore è uno e i figli sono tanti.

Questa rubrica è stata pubblicata il 6 novembre 2015 a pagina 14 di Internazionale, con il titolo “Al cuore non si comanda”. Compra questo numero| Abbonati

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