14 dicembre 2017 15:51

Come posso far capire alla mia compagna che l’aborto è un’ingannevole libertà delle donne che commina la pena di morte a un’innocente creatura? –Angelo

L’idea di fondo su cui siete in disaccordo è se la vita cominci al concepimento oppure no. Per favorire la discussione, consiglio alla tua compagna di porti la domanda che lo scrittore americano Patrick S. Tomlinson ha postato su Twitter qualche settimana fa.

“Sei in una clinica per la fecondazione assistita. Scatta l’allarme anti incendio. Corri verso l’uscita. Nel corridoio senti delle grida da una stanza chiusa. Spalanchi la porta e trovi un bambino di cinque anni che piange. In un angolo della stanza noti un contenitore congelato con scritto ‘1.000 embrioni umani vitali’. Il fumo aumenta. Cominci a soffocare. Capisci che prima di soccombere al fumo hai tempo di prendere solo il bambino o il contenitore, non tutti e due. Cosa fai? a) Salvi il bambino. b) Salvi i mille embrioni. Non c’è una risposta c, l’unica alternativa è che morite tutti”.

Sono sicuro che la tua compagna sarà molto interessata a sentire la tua risposta. Dal canto suo Tomlinson racconta che in dieci anni di discussioni nessun antiabortista è mai riuscito a dargliene una chiara, perché facendolo avrebbe compromesso le proprie argomentazioni. “Non risponderanno mai onestamente”, conclude Tomlinson, “perché sappiamo tutti che la risposta esatta è la prima. Un bambino vale più di mille embrioni. Più di diecimila. Più di un milione. Perché non sono la stessa cosa, né moralmente né eticamente né biologicamente”. Buona discussione.

Questa rubrica è stata pubblicata il 7 dicembre 2017 a pagina 16 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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