23 marzo 2020 13:05

Che bella giornata. In Cina l’epidemia rallenta e tutti meritano di essere lodati per il loro contributo. Molti ospedali di Wuhan hanno ripreso le normali attività. Ma nelle ultime settimane molte persone affette da altre patologie sono morte perché non hanno ricevuto le cure necessarie. È uno dei danni collaterali del virus. Solo nel mio complesso residenziale due anziani sono deceduti per questo. Un altro problema enorme è il numero di persone in gravissime difficoltà economiche e senza mezzi per sostenere se stessi e le loro famiglie.

Parlando con un ex compagno di classe ci siamo chiesti come si organizzeranno le persone per i funerali e la cremazione dei defunti. Ho chiesto anche a uno psicologo in che modo i cittadini di Wuhan affronteranno il fatto che migliaia di famiglie si dedicheranno all’organizzazione dei funerali contemporaneamente. Come farà la città a gestire un trauma collettivo così grande? Lo psicologo ha saputo che, a causa della contagiosità del virus, le agenzie di onoranze funebri hanno rinviato tutti i riti e stanno conservando le ceneri dei defunti fino alla fine dell’epidemia. Solo allora i parenti potranno andare a ritirarle e fare il funerale.

Il governo e il suo popolo
Le persone devono poter esprimere il dolore per superarlo. E i problemi più gravi emergeranno solo dopo che avremo superato la fase dell’emergenza. Molte famiglie non solo hanno perso i loro cari in circostanze improvvise e inattese, ma non hanno potuto assisterli e dirgli addio. Queste ferite lasceranno delle cicatrici.

Una parola che si sente ripetere spesso in questi giorni è “gratitudine”. Gli alti funzionari di Wuhan chiedono alle persone di mostrarsi grate verso il Partito comunista e l’intero paese. Trovo strana questa mentalità. Il nostro dovrebbe essere il governo del popolo, che esiste per servire il popolo. Dovrebbero essere i funzionari del governo a lavorare per noi, non il contrario.

Feng Tianyu, docente dell’università di Wuhan, dice: “Quando si parla di gratitudine, non bisognerebbe mai invertire la relazione tra il popolo e chi lo governa”. Feng aggiunge che basta rileggere Marx per trovare una critica del fatto che se i leader vogliono presentarsi come benefattori il popolo deve prostrarsi in segno di omaggio.

I nostri leader ascolteranno le parole di Feng? È vero, dobbiamo essere grati per il fatto che l’epidemia sembra sotto controllo. Ma ad alzarsi e a mostrare la loro gratitudine dovrebbero essere i governanti.

Indagare le responsabilità
Il governo deve ringraziare le migliaia di famiglie che hanno visto i loro cari morire e sopportato un dolore enorme con compostezza. Quasi nessuno ha creato problemi. Il governo deve ringraziare le più di cinquemila persone gravemente ammalate che sono ancora negli ospedali a lottare con la morte. Il governo deve ringraziare i 40mila operatori sanitari locali o arrivati da altre parti della Cina perché hanno messo a repentaglio la loro salute per salvare delle vite. Il governo deve ringraziare gli organizzatori, i lavoratori e i volontari che hanno continuato a far funzionare la città.

Il governo dovrebbe ringraziare i nove milioni di abitanti di Wuhan, che sono rimasti a casa e non sono mai usciti. Senza la loro volontà di superare gravi difficoltà e di collaborare con le autorità non saremmo riusciti a controllare l’epidemia. Quindi al governo dico: mettete un freno alla vostra arroganza ed esprimete la vostra gratitudine ai vostri veri capi, i milioni di abitanti di Wuhan. È il momento di riflettere su quello che è successo e indagare sulle responsabilità, per scoprire chi si è lasciato sfuggire l’opportunità di fermare subito l’epidemia, chi ha deciso di nascondere la verità, chi ha manipolato i fatti per salvarsi la faccia e chi ha deciso che le vite delle persone erano meno importanti della correttezza politica. Quante persone hanno contribuito a creare questo disastro? La gente deve sapere. Ma temo che pochi funzionari saranno disposti a riflettere su quello che hanno fatto, e ancor meno a dimettersi.

Ho ricevuto un messaggio da uno scrittore famoso: “Chi si sarebbe potuto aspettare che su Wuhan si sarebbe abbattuta un’altra catastrofe?”. In futuro la “gratitudine”, parola meravigliosa, diventerà sporca e oscena? E oggi è un argomento troppo delicato perché se ne possa parlare apertamente?

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

Quest’articolo è uscito sul sito Caixin.

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