13 novembre 2019 14:20

In Germania e in Austria sono usciti quasi contemporaneamente due libri sull’Italia. Entrambi sono scritti da giornalisti altoatesini con un passato a Roma. Il primo, intitolato Von Mussolini zu Salvini (Da Mussolini a Salvini), descrive l’Italia come la precorritrice del moderno nazionalpopulismo. L’autore è Lorenz Gallmetzer, per molti anni corrispondente della tv austriaca da Washington e Parigi e moderatore di importanti trasmissioni.

In quasi 200 pagine il libro indaga sui fattori economici e sociali che hanno portato l’Italia dal fascismo al successo di Salvini. Secondo l’autore l’Italia ha avuto per molti decenni un ruolo pionieristico: il fascismo come movimento di massa servì da modello – dal Portogallo alla Jugoslavia – ispirando anche Hitler, mentre l’imprenditore delle telecomunicazioni Silvio Berlusconi è stato un esempio per il successo di Donald Trump: “Gli anni di Berlusconi, il suo disprezzo del parlamento, del senso civico, della moralità hanno spianato la strada a personaggi spregiudicati come Renzi e Salvini”, scrive Gallmetzer.

Il capo della Lega “ha sdoganato una nuova ‘destra sociale’ che attacca l’Unione europea, la finanza internazionale, George Soros – un miscuglio di razzismo, antisemitismo e attacchi ai giudici da parte di un leader con un intuito particolare per ansie, frustrazioni e rabbia del popolo. In nessun altro paese il rapporto tra i cittadini e i rappresentanti da loro eletti è così disastrato e ambivalente”.

Male endemico
Gallmetzer parla della “marcia vittoriosa di un populismo nazionalista e xenofobo, ben inserito nel contesto mondiale – da Trump in America attraverso i gilet gialli in Francia fino a Orbán e Kaczynski in Ungheria e Polonia”.

L’autore imputa la situazione italiana alla mancanza di riforme necessarie alla modernizzazione del paese. Il libro indaga in modo esauriente sui “lati oscuri” della penisola, da sempre troppo piegata su se stessa per aggregarsi alla Germania e alla Francia come potenze leader europee e individua la corruzione come male endemico del paese. “Le tracce lasciate dal ventennio, la guerra fredda, il mezzo secolo della Democrazia cristiana come partito dominante, l’era di tangentopoli e mani pulite portano all’implosione di un sistema dal quale nasce il ventennio di Silvio Berlusconi, che predica che le leggi sono fatte per ignorarle e che con le sue televisioni accelera la distruzione della cultura politica in Italia”.

Il secondo libro, Der fall Italien. Wenn gefühle die politik beherrschen (Il caso Italia. Quando la politica è dominata dai sentimenti), racconta le recenti vicende politiche del paese. L’autore è Ulrich Ladurner, per anni inviato del settimanale Die Zeit in Iraq e in Iran e attualmente corrispondente da Bruxelles.

Nel suo libro racconta come anni di corruzione e malversazione abbiano frustrato gli italiani e come lo stato abbia perso progressivamente la fiducia dei cittadini. E come migliaia di giovani italiani delusi oggi lascino il loro paese per cercare fortuna altrove. Il libro si apre a effetto con il crollo del ponte Morandi, inaugurato nel 1967 come simbolo di un’Italia moderna, innovativa e proiettata verso un futuro promettente. “È crollato nell’agosto 2018, trascinando nell’abisso decenni di sviluppo economico e industriale, di ottimismo e progresso. In 40 anni in Italia è cambiato profondamente tutto: i partiti di massa, i sindacati, le vecchie strutture e organizzazioni, le idee e convinzioni, la professione dei politici”.

Salvini, Berlusconi, Grillo “non hanno creato nulla di nuovo, usando quello che hanno trovato: le ansie e preoccupazioni degli italiani, i loro sogni e le loro speranze”

Ladurner descrive il tramonto della fiducia nei partiti e nei politici, gli anni della deindustrializzazione e della disoccupazione crescente e quelli del populismo berlusconiano. Molti tedeschi hanno seguito con disillusione crescente questi sviluppi – anche se, dai tempi dei viaggi in Italia di Goethe, in Germania l’amore e l’ammirazione per l’Italia sembrano resistere a tutte le scosse e le delusioni – come dimostrano i milioni di turisti tedeschi che tornano ogni anno nelle loro località di vacanze – da Sirmione a Ischia.

Il libro ci racconta l’ascesa di Berlusconi come predecessore di Trump, quella di Salvini come predecessore di altri populisti e quella di Beppe Grillo come padre fondatore del Movimento 5 stelle. Si sofferma sul famoso comizio del comico in piazza San Giovanni, descrive lo sfruttamento degli immigrati nei campi del sud, il crac della Parmalat di Tanzi, la trasformazione della Lega di Umberto Bossi e il pellegrinaggio dei nostalgici a Predappio. Brevissima sintesi: “Senza tv nessun Berlusconi, senza internet nessun Grillo, senza YouTube nessun Salvini. Non hanno creato nulla di nuovo, usando quello che hanno trovato: le ansie e preoccupazioni degli italiani, e i loro sogni e le loro speranze”.

In modo dettagliato Ladurner racconta la metamorfosi del Movimento 5 stelle, la tentazione di uscire dall’euro, la raccolta di firme per un referendum sulla moneta unica. Luigi Di Maio all’epoca ha detto: “Lasciare l’euro ci porterebbe più energie e più investimenti per le imprese”. Per sostenere solo sette mesi dopo che “lasciare l’euro per noi sarebbe l’ultima ratio”. L’autore sbircia nelle dichiarazioni delle tasse di Roberto Fico, presidente della camera dei deputati, di Alessandro Di Battista e di Luigi Di Maio, attuale ministro degli esteri, e analizza il complesso rapporto tra Beppe Grillo e Casaleggio, in cui “manca proprio quella trasparenza che l’M5s chiede quotidianamente a tutti gli altri”. Infine l’autore sottolinea la leggerezza con la quale gli elettori si affidano a populisti come Salvini e Grillo, regalandogli il proprio voto, “sentendosi liberati dalle costrizioni di questo mondo complesso”.

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