09 aprile 2014 18:29

Uno degli scopi di Presseurop era di fornire ai cittadini europei di che riflettere e discutere, a partire da articoli e notizie da tutto il continente (e dal mondo) sull’Europa e da una piattaforma di commenti multilingue.

Da quando Presseurop è fermo (ma potrebbe ripartire presto, seppure con un altro nome), c’era uno spazio da riempire — e probabilmente anche un certo appetito per un luogo di discussione intraeuropeo. Da oggi sembra che Eutopia, una rivista online gestita da quattro editori europei — S. Fischer Verlag (Germania), Editorial Debate (Spagne), Éditions du Seuil (Francia) e Editori Laterza (Italia) — questo spazio sia pronta a riempirlo.

Il suo scopo, recita la pagina “chi siamo”,

è di creare un posto dove i cittadini europei possono informarsi sulle questioni più importanti che riguardano il loro futuro, attraverso le voci più autorevoli in ogni campo. Delle questioni, che saranno centrali nelle prossime elezioni europee: dall’immigrazione al welfare, dall’istruzione al sistema dei partiti alla relazione tra il mercato e lo stato, per citarne solo alcune. Ci saranno anche delle riflessioni sulla storia e dei saggi sulla cultura e l’identità europea. Di più, la rivista pubblicherà dei portfolio fotografici sull’argomento del mese, realizzati da noti fotografi.

I contenuti, aggiunge Eutopia,

è disponibile in inglese e, quando è possibile, nella lingua originale. Gli argomenti saranno di interesse generale per gli Europei e andranno dalle discussioni in corso alle analisi storiche e ai saggi comparativi su questioni passate e presenti nei paesi europei. Gli eventi in corso, a livello internazionale o nazionale, possono generare nuove riflessioni su temi più generali e suggerire nuove politiche europee.

I commenti invece, sono subappaltati alla pagina di Eutopia su Facebook.

Il nome è ispirato alla citazione del filosofo polacco Zygmunt Bauman “forse l’Europa è un’utopia”, come spiega il direttore, Eric Jozsef, vecchia conoscenza di Internazionale, secondo il quale “siamo in ritardo” rispetto a tutti i problemi ai quali è confrontata l’integrazione europea e che ne hanno provocato l’attuale stasi. “Siamo in ritardo”, ma “Eutopia è nata dal fermo desiderio di cogliere la sfida”.

*Gian Paolo Accardo è condirettore di Presseurop.eu e vice caporedattore a Courrier international.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it