28 novembre 2014 10:32

Nel giugno scorso Der Spiegel aveva rivelato che la National security agency statunitense (Nsa) si era introdotta nei sistemi informatici dell’Unione europea a Washington e a Bruxelles. Il settimanale tedesco si basava su documenti forniti dall’informatore del Datagate Edward Snowden. Ora si conosce il nome del malware al centro dell’operazione di spionaggio Socialist. A svelarlo è stata il 23 novembre la società di sicurezza informatica Symantec, racconta The Intercept, il sito di attualità e inchieste giornalistiche lanciato da Glenn Greenwald, l’ex giornalista del Guardian all’origine del Datagate.

Il malware (un virus che ruba dati dai computer infettati facendo credere di essere un software regolare) si chiama Regin, spiega The Intercept, ed “è stato trovato in alcuni sistemi informatici e server di posta elettronica di Belgacom”, una compagnia di telecomunicazioni belga controllata al 50 per cento dallo stato.

Belgacom è stata bersagliata l’anno scorso da “un’operazione di sorveglianza compiuta dal General communications headquarters” (il servizio d’informazioni britannico), aggiunge The Intercept, secondo cui Regin “è stato indentificato anche nei computer dell’Unione europea sorvegliati dalla National security agency”.

Il quotidiano olandese De Volkskrant nota per parte sua che Regin ha infettato computer nel mondo intero da almeno sei anni e che è stato usato per sorvegliare Belgacom almeno da settembre, quando milioni di email sono state intercettate senza che nessuno se ne accorgesse. Il giornale nota inoltre che Belgacom era “un bersaglio di prim’ordine, perché gestisce le comunicazioni della Commissione europea e – attraverso una filiale – il traffico proveniente dall’Africa, dall’Asia e dal Medio Oriente”.

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