Ferve il dibattito sulle elezioni americane. E in particolare sul voto religioso. Secondo Christopher Hitchens, giornalista un tempo di sinistra e oggi vicino a Bush, il presidente americano sarà pure cristiano, “ma lui e l’esercito degli Stati Uniti hanno fatto per la laicità più del doppio di quanto hanno fatto tutti i laici d’America”. La ragione è semplice: si sono battuti contro l’islam totalitario e sanguinario. “L’oscena carneficina di Theo van Gogh”, scrive Hitchens, “è solo un’avvisaglia di ciò che sta per succedere a Madrid, Londra, Roma e Parigi”. Grazie mille. Mark Leijendekker, del quotidiano olandese Nrc, racconta a pagina 73 dell’apartheid tra immigrati e olandesi doc, con interi quartieri riservati ai neri. Negli Stati Uniti c’è solo una categoria che ha votato compatta per uno dei due candidati: i neri (l’89 per cento di loro ha scelto John Kerry). Forse la guerra di religione serve a nascondere una versione aggiornata della lotta di classe.
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