La Social market foundation (Smf), nata a Londra da socialdemocratici transfughi dal partito laburista, elabora proposte di miglioramento sociale che sono ascoltate sia da conservatori come John Mayor sia da laburisti.

A Michael Gove, combattivo ministro dell’istruzione nel governo conservatore britannico di David Cameron, è parso un ambiente indipendente e influente, prezioso da conquistare alle sue idee: rafforzare le scuole private e combattere l’impostazione educativa prevalente nelle scuole pubbliche, che, inseguendo l‘“imparare a imparare” e la “creatività”, non insegnerebbero più a bimbi e bimbe la

core knowledge, le conoscenze enciclopediche di base. Il 5 febbraio scorso in un lungo discorso a Smf (leggibile nel sito) Gove ha messo in campo riferimenti disparati. Diversi commentatori (Daily Telegraph e Guardian del 6 febbraio) gli hanno rimproverato abbagli.

Per esempio, per mettere in imbarazzo i laburisti Gove ha chiamato a suo sostegno Gramsci. Ma, confondendo la dura critica di Gramsci alla scissione delle scuole superiori in scuole di serie A (liceo-ginnasio) e scuole di serie B (avviamento al lavoro e istituti tecnici) e l’avversione al permissivismo pedagogico, Gove arriva ad arruolare Mussolini e Giovanni Gentile tra i fautori del permissivismo. Ridicolo. Ma al di là di errori e obiettivi discutibili la questione che pone resta seria: garantire a tutti gli allievi un nucleo comune vasto e irrinunciabile di conoscenze per orientarsi nel mondo.

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