26 febbraio 2018 11:45

Gli iracheni hanno espresso rabbia nei confronti di due ufficiali iraniani che negli ultimi giorni hanno parlato di Iraq nei termini di una colonia iraniana. Il primo ufficiale, Ali Velayeti, è consigliere del leader supremo iraniano sugli affari internazionali.

Nel corso di un incontro a Baghdad sulla necessità di combattere le forze americane in Iraq ha dichiarato: “Il risveglio islamico non consentirà a liberali e comunisti di arrivare al potere”. Molti analisti hanno interpretato la sua dichiarazione come una minaccia alle due fazioni (i liberali e i comunisti), ma anche al potente leader religioso Moqtada al Sadr, che ha sostenuto una coalizione di tecnocrati con candidati liberali e comunisti.

Reazioni in ritardo
Il parlamentare Fayek Sheikh Ali ha risposto con chiarezza che “l’Iran non può interferire con la politica irachena” e ha rimproverato al primo ministro di non essersi fatto sentire. L’Iran non interferirà direttamente nelle prossime elezioni irachene, previste per il 12 maggio, ma userà come strumento di minaccia le milizie filoiraniane in Iraq.

Poi c’è stato Raheem Bor Azghadi, del consiglio supremo della rivoluzione culturale dell’Iran, che ha dichiarato come il leader supremo Ali Khamenei sia alla guida di sei nazioni, compreso l’Iraq. Molti parlamentari iracheni hanno fatto pressione sul governo perché rispondesse a queste dichiarazioni che alludono all’interferenza nella sovranità irachena.

La prima reazione, giunta con un po’ di ritardo, è stata quella del presidente della commissione parlamentare per gli affari esteri Abdul Bari Zaybari, secondo cui “questi commenti avranno un impatto sulla situazione politica in Iraq prima del voto”. L’altra reazione è stata quella del portavoce del ministero degli esteri: “L’Iraq è un paese libero e sovrano. Affermazioni simili sono del tutto inaccettabili”. Tuttavia, con l’avvicinarsi della data delle elezioni irachene e l’aumento delle tensioni con gli Stati Uniti queste interferenze da parte dell’Iran sono destinate ad aumentare.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

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