Sono un maschio gay di trent’anni, impegnato con il mio compagno da quattro. Un giorno, mentre si parlava di fedeltà, ho buttato lì a mio padre che la nostra è una coppia semi-monogama. Lui ha subito attaccato tutto un pistolotto sull’amante che ha avuto mia madre, e sul fatto che coppia aperta vuol dire andarsi a cercare la sofferenza. Mi ha fatto capire che lui, se noi non siamo monogami, con il matrimonio non è d’accordo. Lo dice per affetto, ma ho bisogno di qualche consiglio su come fargli capire che matrimonio non sempre equivale a monogamia.

–Ontarian Now



Potresti innanzitutto fargli notare che la monogamia non è bastata a proteggerlo dalla sofferenza – mamma ha tradito papà, papà ha sofferto – e subito dopo aggiungere che essere semi-monogami non rende nemmeno voi immuni dalla sofferenza. Se il tuo compagno dovesse violare le regole della vostra semi-monogamia, SON, tu potresti soffrire, proprio come ha sofferto papà quando mamma ha violato le regole della loro monogamia.

Oppure potresti dire a tuo padre quello che lui vuole sentirsi dire –ovvero che avete deciso di essere monogami – e parlare con lui solo delle cose di cui bisogna parlare. E a meno che in futuro tu e il tuo aspirante marito non vogliate introdurre formalmente un terzo fidanzato nella relazione – facendolo partecipare alle feste comandate, ai viaggi in famiglia e via dicendo – papà non è tenuto a sapere che voi fate a tre, o che andate a rimorchiare nei locali, o che fate le orge coi ragazzotti leather muscolosi.



(Traduzione di Matteo Colombo)

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