Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Sono un uomo gay di 25 anni. I miei genitori sono divorziati da che ero piccolo e mio padre mi ha rivelato di essere gay quando avevo quindici anni. Io ho fatto coming out con lui e con tutti gli altri quando ne avevo diciotto__. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto, ma non ci vediamo spesso perché viviamo su coste diverse. Tra di noi parliamo di sesso più apertamente della maggior parte dei padri e dei figli, ma senza eccessi inopportuni. Una delle ultime volte che ci siamo visti, per esempio, ci siamo detti quali app da incontri usavamo per bloccarci a vicenda. Lui si è anche assicurato che fossi prudente su cose come il sesso occasionale, le droghe e la Prep. Grazie a questi scambi ho scoperto che è un po’ kinky e che gli piace il bondage, anche se non conosco i dettagli di cosa gli piace.
L’ultima volta che sono andato a trovarlo, un giorno è passato a prenderlo un suo amico. Mio padre non aveva specificato che era un incontro sessuale, ma quando l’amico è arrivato ho capito che le loro intenzioni erano quelle. Prima che andassero a casa dell’altro, l’ospite ha cominciato a flirtare con me, anche se io non l’ho preso sul serio. Mentre se ne andavano, però, l’amico ha detto che sarebbe stato eccitante se mi fossi unito anch’io per una situazione incestuosa. A quel punto mio padre ha fatto una battuta sul fatto che sarebbe stato un modo “per stringere il legame padre-figlio, letteralmente!”. Non l’ho trovato divertente, ma ho comunque riso aggiungendo che non ero interessato, dopodiché se ne sono andati. Mi sono fermato altri due giorni, mio padre non ha più detto cose imbarazzanti e del suo amico e di quella battuta non abbiamo più parlato.
Io non credo che mio padre mi si voglia scopare, e probabilmente, se avessi preso la cosa sul serio e risposto di sì, sarebbe andato nel pallone. So che era solo una battuta di cattivo gusto, ma da quel giorno ho cominciato ad avere pensieri indesiderati, e cercare di evitarli non fa che renderli più presenti. A me il bondage leggero piace e vorrei continuare a praticarlo, ma adesso non riesco più a pensarci senza che mi venga il pensiero di mio padre che mi lega, cosa che non desidero affatto e a cui non voglio pensare. Nella mia vita ci sono un paio di uomini più grandi che incontro regolarmente per fare sesso, e che mi diverto a chiamare “daddy”, una parola che prima d’ora non mi aveva mai fatto pensare a mio padre. L’ultima volta che l’ho pronunciata facendo sesso mi si è ammosciato, tanto che al mio scopamico ho detto che non mi sentivo bene e me ne sono andato.
Come faccio a superare questa situazione? È il caso di parlarne con mio padre? O non farei che peggiorare la situazione? Lui di sicuro si scuserebbe, ma non avendomi messo in testa questi pensieri di proposito, non credo che delle scuse possano farli sparire. Di rinunciare al bondage non mi va, perché mi piace, e il termine “daddy” è talmente comune nell’ambiente gay che sfuggirgli sarebbe impossibile, anche se io stesso smettessi di usarlo. Non sono mai andato da uno psicologo, ma per liberarsi dei pensieri indesiderati bisogna fare così?
– Stupid Humorous Remark Involving Nasty Kink
“Penso che SHRINK debba assolutamente parlare con suo padre di quanto è accaduto”, afferma il dottor Joe Kort, psicoterapeuta specializzato in sesso e relazioni nonché autore di Cracking the erotic code: helping gay men understand their sexual fantasies. “A giudicare da ciò che scrive SHRINK, l’impressione è che il padre si sia sempre comportato correttamente, proteggendolo dalle dinamiche interne della sua vita sessuale, proprio come lui ha protetto il padre dalle dinamiche interne della propria. Sono stati entrambi molto bravi”.
Fino all’ultima volta.
“Con tutta probabilità il padre di SHRINK si è sentito in imbarazzo tanto quanto lui, quando l’amico ha detto ciò che ha detto”, riflette il dottor Kort. “Salvo poi fare quella battuta infelice”.
Tu pensi che tuo padre abbia fatto una battuta stupida, SHRINK, il dottor Kort la trova una battuta infelice e io la trovo una battuta imperdonabile. Ma perché tuo padre l’avrebbe fatta?
Probabilmente nel tentativo di non mettere in imbarazzo l’ospite. Lo scopamico di tuo padre ha detto qualcosa di assolutamente sconveniente, SHRINK, e tuo padre, anziché tutelare la tua sensibilità mettendolo a tacere – cosa che sarebbe stata d’obbligo – ha deciso di prodursi in una delle peggiori battute di cattivo gusto nella lunga e squallida storia delle battute di cattivo gusto. Per risparmiare al suo amico l’imbarazzo di sentirsi il pervertito che è, SHRINK, tuo padre se n’è uscito con uno stupido doppio senso (la parola “legame” riferita al bondage). Avrebbe potuto fare una battuta simile senza avallare implicitamente la proposta di un rapporto a tre incestuoso dello scopamico (”Mi spiace ma è un tipo di legame padre-figlio che non ci interessa”), ma la tensione del momento lo ha portato – e qui concedo a tuo padre il beneficio del dubbio – a scegliere la prima (e peggior) versione della battuta che gli è venuta in mente.
E in quel momento tuo padre ha messo te – suo figlio – nella scomoda posizione di scontrarti con lui oppure riderci su.
“SHRINK deve far sapere a suo padre come si è sentito in quel momento, il fatto che non gli è piaciuto e che lo ha fatto sentire a disagio”, prosegue il dottor Kort. “L’obiettivo non è ottenere da suo padre delle scuse o una spiegazione, ma che SHRINK possa, almeno psicologicamente, liberarsi. È dal giorno in cui è successo che si porta dentro questo peso, e deve pensare che, spiegando a suo padre come lo ha fatto sentire, se ne libererà una volta per tutte”.
Non sono d’accordo con il dottor Kort. Io penso che tuo padre ti debba sia una spiegazione sia delle scuse. Anche se sei sicuro che tuo padre non approvasse il comportamento del suo scopamico (e spero proprio che sia così), e anche se sei assolutamente sicuro che tuo padre non dicesse sul serio (e spero proprio che sia così), è da lui che devi sentirtelo dire. Tra te e tuo padre ci sono delle questioni in sospeso – cose che devi dirgli, cose che lui deve dire a te – e finché non le avrai risolte i pensieri indesiderati continueranno a tormentarti.
E anche se non dici che questi pensieri ti eccitano – sembra anzi che ti siano costati perlomeno un’erezione – ciò che ci turba o ci disgusta può insinuarsi nelle nostre fantasie sessuali facendoci sentire ulteriormente violati.
“Non è raro che un elemento ansiogeno venga erotizzato”, spiega il dottor Kort. “A volte un pensiero può essere così disgustoso che la nostra mente crea un meccanismo di eccitazione per compensare il disagio provato. Dopodiché, più ci sforziamo di non pensare a quella fantasia, più questa finisce per dominare i nostri pensieri”.
Quindi, che questi pensieri ti eccitino (e secondo me no) o ti smontino (risposta esatta!) non ti colpevolizzare. Non sei tu che hai invitato questi pensieri nella tua mente; sono quel coglione di scopamico e la reazione imbecille di tuo padre ad averceli ficcati. Indipendentemente da ciò che farai, è assai probabile che con il tempo svaniscano, ma ti assicuro che svaniranno più in fretta se riceverai le spiegazioni e le scuse che ti sono dovute.
“SHRINK deve avere un po’ di compassione per se stesso”, riflette il dottor Kort. “Si è trovato in una situazione profondamente sgradevole, e quei pensieri intrusivi ne sono il prevedibile risultato. Ma non per questo deve rinunciare al bondage o a usare l’immaginario padre-figlio durante il sesso. Potrebbe aiutarlo ricordare che esistono tanti altri uomini, con o senza rapporti irrisolti con la figura paterna, che dicono tranquillamente ‘daddy’ al partner. Dare del papà a un uomo più maturo non implica nulla di incestuoso. Un daddy non è un vero padre”.
Per quanto riguarda la terapia, SHRINK, anche poca potrebbe servirti molto. È dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale aiuta a combattere i pensieri intrusivi. Qualche seduta potrebbe bastare per tornare a goderti tanto il bondage leggero quanto i padri non biologici.
P.S. Se a Barbieland ci fosse stata una Barbie terapeuta cognitivo-comportamentale – oltre a Barbie Presidente, Barbie Dottoressa e Barbie Stramba – Barbie Stereotipo non sarebbe dovuta andare nel mondo reale per risolvere i suoi pensieri intrusivi di morte e i Ken si sarebbero risparmiati una sfida di ballo e Ben Shapiro non sarebbe finito a piangere nell’atrio del cinema dopo il film né avrebbe dovuto dare fuoco a delle povere bambole innocenti. Eccoti un po’ di pensieri diversi dalla battuta idiota di tuo padre.
P.P.S. In base alla logica dell’universo Barbie, e a causa di ciò che ha fatto Ben Shapiro, ora a Barbieland c’è un reparto grandi ustionati. Come pensiero è meno terribile da contemplare di un trio bondage con tuo padre, ma si difende.
P.P.P.S. Chi chiama “daddy” un partner sessuale adulto non vuole segretamente scoparsi il proprio padre, così come chi chiama “baby” un partner sessuale adulto non vuole segretamente scoparsi i propri infanti.
***
Nel 2022 ho subito un’operazione alla schiena (la terza) e da allora prendo un antinfiammatorio che mi aiuta a gestire il dolore. Sono un uomo gay e mi sento pronto per ricominciare a fare sesso. Ma quando mi sono informato per cominiciare a prendere la Prep, ho scoperto che combinandola con gli antinfiammatori che mi hanno prescritto possono esserci interazioni con ricadute sui reni. E quindi non mi permettono di assumere i due farmaci insieme. Sapendo che l’antinfiammatorio riesce davvero ad alleviare il dolore, ho deciso di continuare a prenderlo. La mia domanda è: come affrontare la questione Prep sui siti di incontri? Non scrivo niente e lascio che gli altri pensino ciò che voglio oppure aggiungo una spiegazione? Pensavo a una cosa tipo: “Non posso prendere la Prep perché può avere interazioni negative con i farmaci che prendo per i dolori alla schiena. Potessi lo farei, e spero che voi lo facciate!”. Curioso di sapere come la pensi.
– Pain In The Back
La Prep è un farmaco di uso quotidiano che gli uomini gay e bisessuali sieronegativi possono assumere – i Centers for disease control consigliano a tutti gli uomini gay e bisessuali sessualmente attivi di assumerlo – che riduce significativamente il rischio di infezione da hiv. La Prep non protegge da altre infezioni sessualmente trasmissibili (sifilide, gonorrea, clamidia, eccetera) e chi la assume dovrebbe valutare anche l’uso del preservativo con i partner occasionali, specie in questo momento. Le infezioni da sifilide sono in aumento tra gli uomini gay e bisessuali, e attualmente il farmaco usato per curare la sifilide scarseggia in tutti gli Stati Uniti. Perciò ragazzi: è ora di smettere di valutare l’uso del preservativo e cominciare a usarlo davvero, almeno finché questa carenza di farmaci non sarà risolta.
Anche se la Prep non è un vaccino, il principio dell’immunità di gregge – di cui in genere si parla a proposito di campagne vaccinali – si applica eccome. Quando tutti quelli che possono vaccinarsi lo fanno, proteggono anche chi non può vaccinarsi per motivi legittimi, per esempio allergie dagli esiti potenzialmente letali, chemioterapie in corso, eccetera. Anche se non puoi prendere la Prep, PITB, cercare partner che prendano la Prep è una buona idea, e aggiungere una frase in cui spieghi che non prendi la Prep e perché – sottolineando che se potessi la prenderesti la Prep – aiuta a normalizzare l’uso della Prep, cosa che contribuisce a proteggere tutti, te compreso (guardate come la normalizzo io nominandola cinque volte nella stessa frase!)
(Traduzione di Matteo Colombo)
Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger. Inviate le vostre domande a mail@savagelove.net.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it