18 ottobre 2015 13:07

Già a 12 mesi di età i bambini rispondono alle situazioni sorprendenti. Si tratta di un meccanismo che probabilmente aiuta l’apprendimento, perché permette di concentrarsi sulle situazioni inattese, nelle quali si impara di più, come ha suggerito uno studio recente. Sid Kouider e i suoi colleghi hanno adesso approfondito il meccanismo cerebrale della risposta alle sorprese, mostrando che già a un anno di età il cervello reagisce in modo specifico alla violazione delle aspettative.

I ricercatori hanno preparato un test: ai bambini veniva fatta vedere su uno schermo l’immagine di una faccia o di un fiore, preceduta da un suono specifico. Tramite l’encefalogramma si misurava la risposta nervosa. Per creare “l’evento inatteso”, ogni tanto al suono della faccia veniva associata l’immagine del fiore. In questo caso i ricercatori misuravano una risposta diversa, maggiore e più lenta a comparire, rispetto alla risposta registrata dopo gli eventi attesi.

Il maggior tempo necessario per rispondere alla sorprese dipende forse dalla necessità di attivare i meccanismi della consapevolezza. In futuro, sarà proprio questa una delle domande fondamentali, capire “se i bambini imparano in modo inconscio o hanno bisogno della consapevolezza per forme più complesse di apprendimento” scrivono gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications.

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