Un bambino palestinese di 18 mesi è rimasto ucciso in un attacco di coloni israeliani a Nablus

In Israele un estremista ebreo per la prima volta in detenzione amministrativa

Il governo israeliano ha inasprito le politiche nei confronti degli estremisti ebraici dopo la morte di un bambino palestinese di 18 mesi in un incendio doloso attribuito a ultraortodossi in Cisgiordania e l’accoltellamento di sei attivisti al gay pride. Leggi

In Israele è morta una ragazza di 16 anni accoltellata al gay pride.
In Israele è morta una ragazza di 16 anni accoltellata al gay pride. La liceale Shira Banki era stata ricoverata giovedì sera insieme ad altri cinque feriti ma è deceduta in ospedale domenica. Dopo l’assalto alla parata dell’orgoglio omosessuale da parte di un ebreo ultraortodosso e la morte di un bambino palestinese di 18 mesi in un incendio provocato da coloni, il premier Benjamin Netanyahu ha detto che non tollererà altri crimini d’odio. E il ministro della difesa Moshe Ya’alon ha autorizzato la detenzione amministrativa nei confronti degli estremisti ebraici.
Il primo ministro israeliano promette “tolleranza zero”.
Il primo ministro israeliano promette “tolleranza zero”. Benjamin Netanyahu ha assicurato che metterà in campo “tutti i mezzi a disposizione” per fare giustizia dopo la morte di un bambino palestinese di 18 mesi in un incendio doloso attribuito a coloni e l’accoltellamento di sei attivisti al gay pride. Una di loro, la liceale Shira Banki di 16 anni, è morta domenica in ospedale. Il ministro della difesa Moshe Ya’alon ha autorizzato la detenzione amministrativa, solitamente usata con i palestinesi, nei confronti degli estremisti israeliani.
Contro gli estremismi
Un giovane palestinese è morto negli scontri in Cisgiordania.
Un giovane palestinese è morto negli scontri in Cisgiordania. Il ragazzo di 17 anni proveniente dal villaggio di Jifna, vicino a Ramallah, è stato raggiunto dagli spari di un cecchino israeliano. Ai suoi funerali, nel campo profughi di Jalazun, decine di ragazzi hanno lanciato sassi contro i militari israeliani che hanno risposto sparando lacrimogeni e proiettili di gomma. È stata la seconda vittima tra i palestinesi in 24 ore, nelle tensioni seguite all’attacco di coloni israeliani che venerdì all’alba hanno dato alle fiamme una casa vicino a Nablus uccidendo un bambino di 18 mesi.
Tensioni e scontri dopo un attacco di coloni in Cisgiordania.
Tensioni e scontri dopo un attacco di coloni in Cisgiordania. Un bambino palestinese di 18 mesi è morto in un incendio appiccato da alcuni ultraortodossi israeliani vicino a Nablus. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha visitato in ospedale i familiari del bambino ucciso e ha telefonato al presidente palestinese Abu Mazen per prendere le distanze dall’“attentato terroristico”. Ma i palestinesi ritengono il governo israeliano responsabile e lo vogliono denunciare alla Corte penale internazionale.
Tensioni e scontri dopo l’attacco di coloni in Cisgiordania

In Israele e nei Territori palestinesi è salita la tensione dopo la morte di un bambino palestinese di 18 mesi nell’incendio provocato da coloni israeliani vicino a Nablus, in Cisgiordania. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha visitato in ospedale i familiari del bambino morto e ha telefonato al presidente palestinese Abu Mazen per prendere le distanze dall’“attentato terroristico”. Ma i palestinesi ritengono il governo israeliano responsabile e lo vogliono denunciare alla Corte penale internazionale. Leggi

I vertici palestinesi condannano l’ultimo attacco dei coloni in Cisgiordania
I vertici palestinesi condannano l’ultimo attacco dei coloni in Cisgiordania. Un bambino palestinese di 18 mesi è morto nell’incendio che questa notte alcuni coloni israeliani hanno appiccato alla sua casa nel villaggio di Duma, vicino a Nablus. Gli aggressori, ancora non identificati, hanno scritto in ebraico sul muro “vendetta”. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato l’attacco, definendolo un atto di terrorismo. Il presidente palestinese Abu Mazen pensa si tratti di un crimine di guerra e contro l’umanità e intende denunciare Israele alla Corte penale internazionale dell’Aia.
La casa palestinese dopo il rogo appiccato da coloni israeliani

Un bambino palestinese è morto in un incendio appiccato da coloni israeliani. È successo in Cisgiordania, nel villaggio di Duma, nei pressi di Nablus. Leggi

Un bambino è morto in Cisgiordania in un incendio appiccato da coloni israeliani

Un bambino palestinese di 18 mesi è morto in un incendio doloso la scorsa notte in Cisgiordania. L’ha dichiarato la polizia israeliana. I genitori e il fratello del bambino, identificato come Ali Saad Dawabsha, sono rimasti gravemente feriti.

Secondo le prime ricostruzioni, il fuoco è stato appiccato da due coloni israeliani con il volto coperto, che verso le 4 hanno preso d’assalto due case nel nel villaggio di Duma, vicino alla città di Nablus e all’insediamento di Migdalim. Secondo la polizia, si tratterebbe di estremisti nazionalisti. L’altra abitazione presa di mira dai coloni era vuota.

Prima di appiccare le fiamme, i due coloni hanno scritto con lo spray sulle case in ebraico le parole “vendetta” e “lunga vita al messia”, rompendo le finestre e lanciando bombe incendiarie.

L’attacco è stato fermamente condannato dal premier Benjamin Netanyahu ed è stato definito “un atto di terrorismo” dalle autorità israeliane. Tuttavia l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), ha dichiarato che il governo israeliano è “pienamente responsabile per l’assassinio brutale” di Ali Saad Dawabsha. “Si tratta di una diretta conseguenza dei decenni di impunità concessi al terrorismo dei coloni”, ha dichiarato un portavoce dell’Olp.

Ieri un ebreo ultraortodosso ha accoltellato sei persone che partecipavano al gay pride di Gerusalemme.

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