31 luglio 2015 11:08
Le forze di sicurezza israeliane sul luogo dell’incendio a Duma, in Cisgiordania. (Jaafar Ashtiyeh, Afp)

Un bambino palestinese di 18 mesi è morto in un incendio doloso la scorsa notte in Cisgiordania. L’ha dichiarato la polizia israeliana. I genitori e il fratello del bambino, identificato come Ali Saad Dawabsha, sono rimasti gravemente feriti.

Secondo le prime ricostruzioni, il fuoco è stato appiccato da due coloni israeliani con il volto coperto, che verso le 4 hanno preso d’assalto due case nel nel villaggio di Duma, vicino alla città di Nablus e all’insediamento di Migdalim. Secondo la polizia, si tratterebbe di estremisti nazionalisti. L’altra abitazione presa di mira dai coloni era vuota.

Prima di appiccare le fiamme, i due coloni hanno scritto con lo spray sulle case in ebraico le parole “vendetta” e “lunga vita al messia”, rompendo le finestre e lanciando bombe incendiarie.

L’attacco è stato fermamente condannato dal premier Benjamin Netanyahu ed è stato definito “un atto di terrorismo” dalle autorità israeliane. Tuttavia l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), ha dichiarato che il governo israeliano è “pienamente responsabile per l’assassinio brutale” di Ali Saad Dawabsha. “Si tratta di una diretta conseguenza dei decenni di impunità concessi al terrorismo dei coloni”, ha dichiarato un portavoce dell’Olp.

Ieri un ebreo ultraortodosso ha accoltellato sei persone che partecipavano al gay pride di Gerusalemme.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it