Un terremoto di magnitudo 6.9 seguito da un’altra scossa di magnitudo 7.1 ha colpito l’isola meridionale giapponese di Kyushu. Lo ha annunciato il servizio geofisico statunitense.

Si prevedono onde di tsunami fino a un metro di altezza o forse sono già arrivate in alcune zone costiere di Kyushu e Shikoku, due delle quattro isole principali dell’arcipelago, ha riferito il canale televisivo pubblico Nhk. “Gli tsunami colpiranno ripetutamente. Si prega di non entrare in mare o avvicinarsi alla costa fino a quando l’allarme non sarà revocato”, ha avvertito l’agenzia meteorologica giapponese su X.

Non sono stati segnalati danni immediati. Il primo terremoto si è verificato alle 16.42 ora locale a una profondità di 33 chilometri, il secondo a quasi 25 chilometri. Secondo un comunicato stampa, il governo giapponese ha istituito una forza d’intervento speciale in risposta a questi due terremoti.

All’incrocio di diverse placche tettoniche lungo l‘“anello di fuoco” del Pacifico, il Giappone è uno dei paesi più attivi al mondo dal punto di vista sismico.

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L’arcipelago, che ospita circa 125 milioni di persone, registra circa 1.500 scosse all’anno, pari a circa il 18 per cento dei terremoti a livello mondiale. La stragrande maggioranza di questi terremoti è benigna e anche quelli più forti in genere causano pochi danni, grazie soprattutto alle norme antisismiche estremamente rigorose del paese in materia di edilizia. I giapponesi sono anche molto attenti alle misure di emergenza per affrontare i disastri naturali.

Il primo gennaio almeno 318 persone sono morte a causa di un potente terremoto che ha colpito il centro del paese. Questa scossa e quelle successive hanno fatto crollare edifici e causato incendi. Il terremoto più potente mai registrato in Giappone è stato quello di magnitudo 9 al largo della costa nordorientale l’11 marzo 2011, che ha scatenato un maremoto che ha causato circa ventimila morti o dispersi.

Questo tsunami ha causato anche l’incidente nucleare di Fukushima, il peggiore al mondo dopo quello di Chernobyl del 1986.

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