L’ex commissario europeo Thierry Breton ha denunciato un “vento di maccartismo” negli Stati Uniti, in seguito delle sanzioni statunitensi che gli hanno impedito di entrare nel paese, insieme ad altre quattro importanti personalità europee impegnate nella regolamentazione della tecnologia.

“Sta di nuovo soffiando un vento di maccartismo?” ha chiesto il francese sul social network X nella tarda serata del 23 dicembre, riferendosi alla caccia alle streghe anticomunista guidata dal senatore statunitense Joseph McCarthy negli anni cinquanta.

“Ricordiamo: il 90 per cento del parlamento europeo, eletto democraticamente, e tutti i 27 stati membri hanno votato all’unanimità per il Dsa”, la legislazione europea sui servizi digitali, ha sottolineato. “Ai nostri amici americani: ‘La censura non è dove pensate che sia’”, ha concluso.

Il ministro degli esteri francese Jean-Noel Barrot ha definito la misura “inaccettabile” in un post su X. “La Francia condanna con la massima fermezza la restrizione dei visti imposta dagli Stati Uniti a Thierry Breton, ex ministro e commissario europeo, e ad altre quattro personalità europee. Il Digital services act è uno strumento essenziale per proteggere i nostri cittadini e le nostre democrazie online”.

“Nessuna sanzione metterà a tacere la sovranità del popolo europeo”, ha commentato il commissario europeo Stéphane Séjourné, in seguito alle sanzioni statunitensi contro il suo predecessore Breton.

“Il mio predecessore Thierry Breton ha agito nell’interesse generale europeo, fedele al mandato conferitogli dagli elettori nel 2019. Nessuna sanzione metterà a tacere la sovranità del popolo europeo. Totale solidarietà a lui e a tutti gli europei interessati”, ha sottolineato il commissario francese per il mercato interno e i servizi sul social network X.

La presidente della commissione europea Ursula von der Leyen non ha ancora commentato. L’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ha annunciato il divieto di viaggio negli Stati Uniti per cinque personalità europee impegnate a favore di una regolamentazione più severa del settore tecnologico, tra cui il francese Thierry Breton, commissario europeo dal 2019 al 2024.

Breton è stato l’ideatore dell’European digital services act (Dsa), che impone normative alle piattaforme tecnologiche, come l’obbligo di segnalare i contenuti problematici, elemento che gli Stati Uniti considerano una violazione della libertà di espressione.

A seguito delle sanzioni statunitensi nei suoi confronti, Thierry Breton ha denunciato un‘“ondata di maccartismo” negli Stati Uniti, riferendosi alla caccia alle streghe anticomunista guidata dal senatore statunitense Joseph McCarthy negli anni cinquanta.

“Ricordiamo che il 90 per cento del parlamento europeo, eletto democraticamente, e i 27 stati membri dell’Unione europea hanno votato all’unanimità per il Dsa”, la legislazione digitale europea, ha sottolineato. “Ai nostri amici americani: ‘La censura non è dove pensate’”, ha concluso su X.