“Quando c’è stato l’incidente alla centrale nucleare, le madri con bambini piccoli hanno iniziato a preoccuparsi di cosa avrebbero mangiato e bevuto i loro figli”, dice Kaori Suzuki, direttrice del Mother’s radiation lab.

L’11 marzo 2011 un terremoto di magnitudo 9,1 sulla scala Richter e il successivo tsunami di dieci metri hanno colpito il Giappone. La centrale nucleare di Fukushima, nel nordest del paese, è stata danneggiata e ha rilasciato materiale radioattivo. Alcune madri della zona hanno creato il Mother’s radiation lab, un laboratorio in cui analizzano cibo, terreno e acqua provenienti dalle aree meno contaminate che si trovano fuori dalla zona di esclusione.

A sei anni dal disastro si parla sempre meno dell’incidente e delle sue conseguenze sulla salute degli abitanti di Fukushima. Queste donne continuano il loro lavoro di analisi per evitare che i loro figli entrino in contatto con alimenti radioattivi. Il video della Thomson Reuters Foundation.

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