16 maggio 2018 10:01

“In Mozambico non c’è abbastanza terra, abbiamo già conflitti tra di noi. Se verranno gli investitori stranieri, i conflitti peggioreranno. La terra appartiene ai mozambicani”, dice Costa Estevão, presidente dell’unione contadina di Nampula.

Nel 2011 il governo mozambicano ha lanciato il più grande piano di sviluppo agroindustriale dell’Africa. Il ProSavana mirava a trasformare 14 milioni di ettari di terreno in monocolture da esportazione. L’area interessata era il corridoio di Nacala, nel nord del paese.

Il suo sviluppo sarebbe stato affidato a imprenditori brasiliani venuti dal Mato Grosso, lo stato del Brasile trasformato negli anni ottanta nel principale produttore di soia al mondo. I contadini mozambicani, informati che avrebbero perso le proprie terre, hanno messo in piedi una grande mobilitazione e hanno vinto.

Questo video, disponibile anche in inglese, è stato realizzato con il sostegno del Pulitzer center on crisis reporting. È uno spin-off di Soyalism, un documentario di Stefano Liberti ed Enrico Parenti sull’industria globale della carne e le monocolture correlate in giro per il pianeta.

Intervista a Stefano Liberti:
I signori del cibo, chi decide cosa arriva sulla nostra tavola