Ho 38 anni e vivo il dilemma più vecchio del mondo, o forse è un dilemma moderno, ma che abbiamo in molte: continuare ad aspettare d’incontrare l’uomo giusto con cui fare un figlio o decidere di averlo da sola?****–Katia

Hai ragione: curo questa rubrica da quasi dodici anni e la tua domanda è una di quelle che ricevo più spesso (insieme a: “È giusto mettere al mondo un figlio in un mondo che va a rotoli?” e “Come spiego a tutti che non voglio figli e sono felice così?”).

Ma per vecchi problemi esistono nuove soluzioni: qualche settimana fa ha girato molto un articolo dell’Associated press sul cosiddetto co-parenting , cioè la co-genitorialità. Si tratta della scelta di fare un bambino con qualcuno con cui non hai una relazione sentimentale. Secondo l’articolo, e grazie alla mia esperienza diretta posso confermarlo, questa forma di nucleo familiare esiste già da tempo nella comunità lgbt+. Conosco ragazze lesbiche single o in coppia che hanno fatto figli con amici gay, anche loro single o in coppia, un modello rodato che funziona. E a quanto pare ora si sta diffondendo anche tra gli eterosessuali.

Negli Stati Uniti esistono una serie di app per mettere in contatto aspiranti genitori che abitano in una certa area geografica. La più famosa si chiama Modamily e conta più di centomila iscritti. Anche senza andare così avanti, prova a ragionare su questa forma di famiglia: hai accanto un amico con cui pensi che sarebbe bello crescere un figlio insieme? Oggi i modelli familiari possibili sono diventati tanti ed è l’occasione per immaginare il futuro più adatto a te.

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Questo articolo è uscito sul numero 1520 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati