26 gennaio 2017 15:03

Tra il 2009 e il 2014 il numero di persone che vivevano nel primo arrondissement di Parigi, il piccolo quartiere turistico dove si trova il Louvre, è sceso del cinque per cento. Nello stesso periodo anche in altri tre quartieri nel cuore della città – il secondo, il quarto e l’ottavo arrondissement – c’è stato un calo della popolazione, secondo i dati pubblicati il 2 gennaio dall’Istituto nazionale francese di statistica e studi economici (Insee). In tutta la città la popolazione è scesa di 13.600 persone: circa lo 0,6 per cento.

Il comune di Parigi ha attribuito il calo della popolazione a un basso tasso delle nascite, ma anche all’aumento delle seconde case, in particolare quelle affittate in modo stagionale ai turisti. Il sindaco del primo arrondissement, Jean- François Legaret, ha dichiarato a Le Parisien che Airbnb “ha avuto effetti disastrosi sul centro di Parigi”.

L’Istituto di statistica è stato meno perentorio: il calo della popolazione dipende senz’altro dal basso tasso delle nascite e dall’aumento delle seconde case, ma anche dall’incremento dei decessi e dall’aumento del costo della vita, che spinge le persone a trasferirsi fuori città.

“È probabile che Airbnb favorisca questa tendenza perché riduce il numero di appartamenti disponibili”, ha scritto il portavoce dell’Insee, Olivier Leon. “Gli appartamenti affittati su Airbnb hanno zero abitanti (sono considerati seconde case) e possono far salire il prezzo degli altri alloggi, che diventano sempre meno numerosi”. Un portavoce di Airbnb ha replicato che gli host di Parigi “sono perlopiù residenti che condividono gli spazi del loro appartamento per 25 notti all’anno”, aggiungendo che il 55 per cento di loro guadagna meno del salario medio francese.

Nel 2015 Airbnb ha dichiarato che le zone più richieste sono state l’undicesimo e il diciottesimo arrondissement, che si trovano entrambi fuori dal centro di Parigi. Alla fine del 2014 c’erano circa 11.300 annunci a Parigi, secondo i dati dell’azienda di analisi Airdna.

Sebbene i dati diffusi dall’Insee siano piuttosto datati, qualsiasi accenno al fatto che Airbnb diminuisca la popolazione residente rappresenta una cattiva pubblicità.

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I controlli su Airbnb da parte degli enti pubblici si sono intensificati l’anno scorso, per paura che l’azienda porti più benefici ai turisti che ai residenti. Il governatore di New York ha approvato alcune limitazioni piuttosto rigide sull’affitto di appartamenti a breve termine. A Berlino sono state approvate delle leggi restrittive che prevedono multe fino a centomila euro per chi non le rispetta, mentre a Santa Monica, in California, c’è stata la prima condanna di un proprietario che aveva affittato illegalmente degli appartamenti.

Parigi e Airbnb hanno già un rapporto complicato. La capitale francese è il secondo mercato dell’azienda, dopo New York, come numero totale di annunci. Il vicesindaco di Parigi ha definito Airbnb un “grande esempio” d’innovazione, e nel 2015 l’azienda ha tenuto nella capitale francese la sua conferenza annuale.

Airbnb ha anche raggiunto un accordo per far pagare e trasferire le imposte turistiche a Parigi, che si è tradotto in un totale di 1,17 milioni di euro nell’ultimo trimestre del 2015. Ma la città continua a temere una diffusione incontrollata del subaffitto di appartamenti.

Nel gennaio 2016 le autorità parigine hanno effettuato delle ispezioni nel primo e sesto arrondissement per identificare i proprietari che subaffittavano i loro posti letto per più dei 120 giorni consentiti all’anno, minacciando i trasgressori di multe fino a venticinquemila euro. A marzo Airbnb ha dichiarato che avrebbe collaborato con il comune per spingere i proprietari a non infrangere la legge.

È difficile dire quanta responsabilità abbia avuto l’azienda di San Francisco sui cambiamenti demografici di Parigi, una città da 2,2 milioni di abitanti, tra il 2009 e il 2014. Ma il fatto che le autorità locali puntino il dito contro Airbnb sembra dimostrare che la loro pazienza nei confronti dell’azienda sta finendo.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è uscito su Quartz.

This article was originally published in Quartz. Click here to view the original. © 2017. All rights reserved. Distributed by Tribune Content Agency.

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