Jung Yeon-je, Afp

Il 5 gennaio la Corea del Nord ha sparato più di duecento colpi d’artiglieria nel mar Giallo, vicino alle isole sudcoreane di Yeonpyeong e Baengnyeong, i cui abitanti sono stati invitati a mettersi al riparo. Seoul ha reagito conducendo alcune manovre militari nell’area.

Questi sviluppi militari sono tra i più gravi nella penisola coreana dal 2010, quando Pyongyang colpì direttamente Yeonpyeong, e arrivano dopo una serie di dichiarazioni bellicose del leader nordcoreano Kim Jong-un, che negli ultimi giorni ha minacciato di “annientare” la Corea del Sud e gli Stati Uniti.

I traghetti che collegano la terraferma sudcoreana alle due isole, che si trovano a pochi chilometri dalla costa nordcoreana, sono stati fermati.

Seoul ha denunciato una “provocazione” e poche ore dopo ha condotto un’esercitazione usando gli obici semoventi K9 Thunder.

Secondo il ministero della difesa sudcoreano, l’esercito nordcoreano ha sparato più di duecento colpi nelle acque intorno alle due isole, senza causare vittime o danni.

La Cina, alleata della Corea del Nord, ha invitato le parti a “mantenere la calma, evitando qualunque gesto che possa aggravare le tensioni”.

L’isola di Yeonpyeong, che ha circa duemila abitanti, si trova ad appena dieci chilometri dalla costa nordcoreana. Baengnyeong ha invece 4.900 abitanti.

Nel 2010 l’esercito nordcoreano aveva bombardato Yeonpyeong in risposta a un’esercitazione sudcoreana vicino al confine tra i due paesi. Si è trattato del primo attacco nordcoreano contro i civili sudcoreani dai tempi della guerra di Corea (1950-1953) e aveva causato quattro vittime (due soldati e due civili).