28 novembre 2018 14:24

Il termine inglese suburbia indica una zona residenziale alla periferia di una città dove non ci sono attività commerciali e d’intrattenimento, solo case.

I primi sobborghi nascono alla fine dell’ottocento nei centri industrializzati del Regno Unito per rispondere al desiderio della nuova borghesia di rifugiarsi dal caos e dai pericoli della città. Il concetto di suburbia si è sviluppato poi nell’immaginario degli Stati Uniti ed è stato rafforzato da libri, film e serie tv che hanno raccontato queste periferie come luoghi d’isolamento urbano, voyeurismo e ipocrisia.

La mostra This side of paradise: narrative, cinema and suburbia in the work of Miles Aldridge and Todd Hido mette a confronto le opere di due fotografi che negli ultimi anni hanno sovvertito l’idea di suburbia, trasformandola da rifugio rassicurante a specchio inquietante del quotidiano, facendo tesoro delle suggestioni lasciate da Alfred Hitchcock e David Lynch.

Miles Aldridge nasce a Londra nel 1964. I suoi scatti sono stati pubblicati da riviste come Vogue, The New Yorker e The New York Times. I soggetti preferiti da Aldridge sono donne, ritratte da sole in contesti domestici, in interni ricchi e dai colori acidi e saturi, dove la narrazione è segnata dalla tensione psicologica e dall’ambiguità.

Todd Hido nasce a Kent, Ohio, nel 1968. Le opere in mostra fanno parte della serie Houses at night, in cui il fotografo crea perfette composizioni di esterni notturni privando i sobborghi dell’elemento umano. Solo le luci provenienti dalle finestre lasciano allo spettatore la possibilità d’immaginare storie non dette.

This side of paradise è esposta alla galleria Huxley-Parlour di Londra fino al 15 dicembre.

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