09 dicembre 2022 15:48

Vogliamo terra, pane, casa, istruzione, vestiti, giustizia e pace

da What we want, what we believe piattaforma e programma del Black panther party, 1966

Tutto il potere al popolo

slogan del Black panther party

Il Black panther party fu fondato nel 1966 a Oakland, in California, da Huey P. Newton e Bobby Seale, per difendere e sostenere la comunità afroamericana a cui mancava tutto: casa, cibo, assistenza sanitaria, lavoro e le giuste opportunità scolastiche. A questo si aggiungevano gli abusi quotidiani da parte della polizia.

Stephen Shames ha vent’anni nel 1968 ed è un fotografo alle prime armi quando incontra Bobby Seale, a cui mostra alcune delle sue foto delle attività del Bpp. Seale decide di pubblicarle sul giornale del partito e Shames diventa così il loro fotografo ufficiale per sette anni.

Documenta cortei, riunioni, momenti di relax, le aule delle scuole popolari, le campagne di solidarietà e tutto quello che riesce a catturare con la sua macchina fotografica.

Nell’introduzione al suo terzo libro fotografico dedicato alle donne del Bpp Comrade sisters. Women of the Black panther party, curato insieme all’ex pantera Ericka Huggins, racconta come per lui le storie di queste donne siano legate alla storia di sua madre. E a quella di molte altre che, come lei, in quegli anni trovarono anche grazie all’esempio delle donne del partito il coraggio e la forza di lottare per i propri diritti e per quelli delle comunità oppresse negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

“La libertà è molto di più di un elenco di diritti sulla carta”, scrive Angela Davis nella prefazione a Comrade sisters. Come si può infatti lottare per i propri diritti a digiuno?

Il Bpp distribuisce la colazione gratuita per i bambini prima di andare a scuola, costruisce una rete di assistenza sanitaria, corsi di autodifesa e organizza scuole popolari per garantire una vita degna alle comunità afroamericane. “C’è stata una tendenza a dimenticare che il lavoro di organizzazione che ha reso così importante il Bpp era in gran parte portato avanti dalle donne”, continua Davis; conosciamo le Black panther soprattutto per le vicende legate ai loro leader uomini ma in realtà ben sette su dieci erano donne.

Le ritroviamo nelle fotografie di Shames e nelle incredibili testimonianze in prima persona che le accompagnano. Erano studenti, lavoratrici, artiste piene di amore per il loro popolo. “Se il governo non si prende cura del suo popolo, lo faremo noi. Serviremo il popolo anima e corpo”.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it