**La guerra segreta nei **

cieli somali

◆ I vostri articoli mi aiutano ad aprire finestre su un mondo che a volte sento lontano da me. Capita però, a volte, leggendoli, di trovare un po’ di ipocrisia e molto qualunquismo da parte di chi li scrive. Quando si parla di razzismo, sembra quasi che al mondo non esistano poliziotti, militari o politici neri. Leggere l’articolo sulla Somalia (Internazionale 1364) mi ha riportato a quando ci sono stato negli anni novanta. In quell’occasione qualcuno mi disse che la pace, soprattutto in Africa, non fa business. Aggiungerei, ora, che la pace non è tecnologica. In fondo è la necessità ad aguzzare l’ingegno.
_Lettera firmata _

****Via col vento****

◆ Ho letto il vostro articolo sul razzismo nell’industria cinematografica (Internazionale 1364). Credo che il grande assente nella discussione sull’apologia razzista del cinema hollywoodiano sia il western. Non bisogna dimenticare che sullo sfondo di questa celebrazione del mito della fondazione degli Stati Uniti c’è lo sterminio dei nativi americani che rese possibile lo schiavismo. Anche una parte del western italiano dovrebbe fare il mea culpa per aver sposato la tesi razzista di esaltazione assolutoria di quello che avvenne nel continente americano.
Giovanni Di Leo

L’Europa deve
difendere la dignità
di tutti

◆ Sono un insegnante di scienze, vorrei puntare l’attenzione sulla parola “darwiniste” usata dalla giornalista Ece Temelkuran in riferimento alle scelte politiche del governo britannico (Internazionale 1364). Spesso i non specialisti fraintendono l’interpretazione darwiniana dell’evoluzione, perpetuando un antico stereotipo che non corrisponde alle idee di Charles Darwin, quello di una lotta violenta per la sopravvivenza traslata direttamente alle dinamiche sociologiche umane. Darwin non concepisce la competizione per la sopravvivenza esclusivamente come una lotta violenta, ma anche come il contesto in cui nascono comportamenti diversi: le cure parentali, le dinamiche di protezione del branco, l’accudimento dei più piccoli, il corteggiamento. È così affascinato dall’altruismo nella specie umana da dedicare un libro alla sua evoluzione
(L’origine dell’uomo). Le orride politiche selezioniste
pseudo-darwiniane della prima metà dell’ottocento non hanno nulla a che fare con il pensiero del padre della biologia moderna.
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Questo articolo è uscito sul numero 1365 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati