“L’Europa sta diventando una grande prigione per i rifugiati siriani?”, si chiede il settimanale indipendente siriano Enab Baladi. Milioni di siriani sono in allarme dopo la decisione della Danimarca di togliere il permesso di soggiorno a 94 persone provenienti dalla capitale Damasco e dai suoi dintorni, considerati luoghi sicuri. Una misura simile potrebbe colpire altri 350 siriani. “Siamo in uno stato di smarrimento e paura indescrivibile”, racconta Radwan Bartawi, uno dei siriani colpiti dal provvedimento. “È come se fossimo in carcere: non abbiamo più passaporto né residenza e non abbiamo il diritto di viaggiare fuori dal paese”. A gennaio la Germania aveva deciso che i siriani condannati per crimini gravi potevano essere rimpatriati, ma la Danimarca è il primo paese in Europa a prevedere il trasferimento dei profughi. Dato che Damasco e Copenaghen non collaborano sui rimpatri forzati, per ora è probabile che i siriani non saranno deportati, ma resteranno nei centri di espulsione. Nella capitale siriana, ricorda il settimanale, regna ancora la violenza del regime di Bashar al Assad. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1404 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati