Sulla carta Locked down sembra qualcosa di piacevole: un dolcetto cinematografico che arriva in un momento in cui i dolcetti cinematografici sono molto apprezzati. Si tratta di un film su una rapina in epoca di pandemia, diretto da Doug Liman (Edge of tomorrow), con due interpreti carismatici (Chiwetel Ejiofor e Anne Hathaway) e con comparsate via Zoom di Ben Stiller, Ben Kingsley, Claes Bang e altre star. È stato realizzato durante la pandemia nell’arco di quattro mesi. Forse un po’ troppo asciutto e tortuoso per divertire pienamente, ma abbastanza delirante per rendere l’umore del periodo. Anne Hathaway è la dirigente di un’importante casa di moda che decide di farla pagare ai suoi datori di lavoro per averle chiesto di licenziare tutti suoi collaboratori. Il marito è un corriere incaricato dalla stessa azienda di trasportare un diamante da Londra a New York. Sono separati ma costretti a convivere per le misure anticovid. E si rendono conto che possono fare il colpo grosso. La sceneggiatura di Stephen Knight (Locke) ha i suoi momenti felici e il cast è solido. Ma è chiaro che il film è stato realizzato di gran carriera e in tempi normali avrebbe potuto essere più raffinato. Però non si può negare che Locked down colga l’attimo.
Clarisse Loughrey, Independent

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Questo articolo è uscito sul numero 1406 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati