Per il sequel di A quiet place, John Krasinski ha adottato la tecnica scelta da James Cameron per il sequel di Alien: più impertinente, più improntato all’azione, più rumoroso. E pure questo è un film emozionante anche se, ovviamente, meno del primo. Krasinski sa bene che una buona parte del successo di A quiet place era dovuta al talento dei suoi giovani interpreti, Millicent Simmonds e Noah Jupe. E anche in questo film uno dei protagonisti è il legame che li unisce alla madre (Emily Blunt). Insomma un seguito ammirevole che tuttavia non lascia molto spazio per un ulteriore capitolo. Clarisse Loughrey, Independent
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Questo articolo è uscito sul numero 1415 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati